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ANCONA - Le parole di Carmine Bassetti, amministratore delegato dell’aeroporto Sanzio, hanno provocato la dura reazione della Filt-Cgil. In particolare è stato il passaggio dell’intervista rilasciata ieri al Corriere Adriatico sul numero dei lavoratori dello scalo ai tempi di Aerdorica e sulle retribuzioni lorde stimate dall’Ad al suo arrivo, nel 2019.
«La stragrande maggioranza dei dipendenti ha una retribuzione da contratto nazionale con livelli medio-bassi - ribadisce Valeria Talevi, segretaria generale Filt-Cgil - e solo lo 0 5% ha livelli medio alti, ma ricoprono posizione apicali e di responsabilità. Dopo il concordato preventivo e l’aiuto di Stato da 29 milioni per sanare i debiti dell’aereoporto, con la privatizzazione l’acquisizione del 92% delle azioni è andata al Fondo inglese mentre all’ente Regione è rimasto l’8%». Cosa è successo a quel punto? La Talevi ricorda i passaggi essenziali e mette i puntini sulle i: «Già il piano industriale 2019 presentato da Bassetti, appena insediatosi, prevedeva un organico di 55 lavoratori full time rispeto ai 99 dipendenti. Ad oggi abbiamo 57 lavoratori di cui almeno 12 sono part - time involontari. Sono state organizzate le esternalizzazioni di alcuni servizi che occupano lavoratori che prima erano dipendenti diretti».
Il sindacato ricorda che nonostante sia gestito da un privato l’areoporto è una infrastruttura pubblica «ed ha regole definite da Enac sugli organici minimi per garantire i servizi di operabilità e di sicurezza nonché i servizi sanitari e di protezione civile anche in assenza di voli. In questi anni il sindacato ha sottoscritto accordi per esodi incentivati senza opposizione al licenziamento. Accordi per gli ammortizzatori sociali e il famoso accordo del 8 aprile 2020 che doveva produrre zero licenziamenti per gli impegni presi anche dalla Regione per le ricollocazioni. Impegni totalmente disattesi».
La segretaria Filt Cgil ricorda le vicessitudini giudiziarie che hanno fatto tremare l’aeroporto: «I lavoratori non si sono certo arricchiti anzi.
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Corriere Adriatico