Sanità, parte il toto-nomi per i direttori generali: la Lega blinda Capalbo e Gentili in pole per l’Inrca

Sanità, parte il toto-nomi per i direttori generali: la Lega blinda Capalbo e Gentili in pole per l’Inrca
ANCONA - Mancano una manciata di mesi. Poi la rivoluzione in sanità voluta dalla giunta Acquaroli prenderà forma. La tabella di marcia per concretizzare la riforma...

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ANCONA - Mancano una manciata di mesi. Poi la rivoluzione in sanità voluta dalla giunta Acquaroli prenderà forma. La tabella di marcia per concretizzare la riforma della legge 13 approvata lo scorso agosto è infatti serrata e, almeno per ora, è stata rispettata. La prima scadenza è fissata al 31 ottobre, data entro la quale dovranno essere stabilite le modalità di subentro delle Aziende sanitarie territoriali - versione rivista e corretta delle aree vaste - nelle attività dell’Asur, che per la fine dell’anno sarà soppressa. Contestualmente, prende avvio l’iter per incorporare Marche Nord nell’Ast di Pesaro Urbino. Per centrare l’obiettivo, in queste settimane l’Asur ha proceduto con la ricognizione di beni e personale e da qui a due settimane verranno pubblicate le delibere attuative per dare seguito allo spacchettamento della fu azienda unica regionale. 

 


I direttori generali

Oltre alle cinque Ast, una per provincia, rientreranno tra gli enti del servizio sanitario regionale l’Azienda ospedaliero-universitaria delle Marche (ovvero Torrette) e l’Inrca di Ancona. La nomina dei direttori generali da mettere alla guida di questa nuova macchina spetta alla giunta, che si sta prendendo tutto il tempo necessario per non toppare una scelta a dir poco fondamentale. Ma i rumors di Palazzo hanno già iniziato a rincorrersi. I contratti dei direttori generali delle aziende ospedaliere (Maria Capalbo a Marche Nord, Michele Caporossi a Torrette, Gianni Genga all’Inrca e Nadia Storti all’Asur) scadono il 30 novembre e le Ast dovranno entrare ufficialmente in funzione dal 1 gennaio 2023. Tra le due deadline c’è il gap di un mese che, secondo alcuni, creerebbe difficoltà  organizzative.

Per questo, è bene arrivare all’appuntamento con i compiti fatti. Tra le ipotesi sui tavoli dell’esecutivo, la sostituzione del direttore generale dell’Inrca Gianni Genga – classe 1957 e dunque, volendo, prossimo alla pensione – con Gilberto Gentili, nominato direttore generale della Usl Umbria 1 il 31 dicembre del 2020 ma vecchia conoscenza delle Marche. Tra il 2018 ed il gennaio 2020 era stato direttore medico nell’area vasta 2, e prima ancora, dal 2008 al 2010, direttore sanitario dell’Asur. C’è poi la partita dell’azienda ospedaliera di Torrette, struttura regionale all’avanguardia guidata dal dg Michele Caporossi. Non è ancora stato deciso nulla, ma circola l’ipotesi di un riposizionamento di Nadia Storti, attuale direttore generale dell’Asur.

Quanto a Maria Capalbo, che finora è stata dg di Marche Nord, la situazione è invece più sfumata. Considerando che l’azienda ospedaliera del nord sarà assorbita dall’Ast di Pesaro, il suo ruolo decadrebbe. Ma la Lega - il vicepresidente della Regione e neo eletto deputato Mirco Carloni in primis - starebbe cercando di blindarla, magari mettendola proprio alla guida dell’Ast 1. Con il nuovo corso in sanità, infatti, anche gli attuali direttori delle aree vaste potrebbero non vedersi riconfermati. In tre sono stati nominati dalla giunta Acquaroli: Daniela Corsi all’Av3 di Macerata, Roberto Grinta, chiamato a dirigere l’Av4 di Fermo in seguito all’addio di Licio Livini, e Massimo Esposito, che ha preso il posto di Cesare Milani all’Av5 di Ascoli dopo le sue dimissioni a dicembre. Nell’Av2 di Ancona, dopo l’addio di Giovanni Guidi a luglio, la direzione è stata affidata ad interim a Storti, quindi la casella andrà comunque riempita. In salita la strada per Romeo Magnoni, direttore dell’Av1 della provincia di Pesaro Urbino.

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Corriere Adriatico