Sanità, il governatore Acquaroli conferma: «Nella mia riforma spazio ai privati»

Sanità, il governatore Acquaroli conferma: «Nella mia riforma spazio ai privati»
ANCONA  - La sanità privata chiama. La Regione risponde presente. Dopo il j’accuse, ieri sulle pagine del Corriere Adriatico, del presidente dell’Aiop...

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ANCONA  - La sanità privata chiama. La Regione risponde presente. Dopo il j’accuse, ieri sulle pagine del Corriere Adriatico, del presidente dell’Aiop Marche (Associazione Italiana Ospedalità Privata) Enrico Brizioli che lamentava la carente interlocuzione con Palazzo Raffaello sui nodi delle liste di attesa e della mobilità passiva, interviene direttamente il governatore Francesco Acquaroli per definire i contorni del nuovo corso della sanità post riforma. 

 

Il post


 

E lo fa con un post su Facebook in cui aggiorna la road map: «Dalla scorsa settimana è iniziata la presentazione del nuovo piano socio sanitario, una proposta che mira a superare le criticità del sistema attuale e che, prima di essere approvata in Giunta, sarà oggetto di confronto con tutti gli attori e i soggetti direttamente e indirettamente coinvolti, anche della sanità privata». La mano è tesa, dunque. Dove non arriva il pubblico, si aprono le porte al privato. E aggiunge: «Tra le numerose questioni prioritarie che si tratteranno, come la medicina del territorio, le liste d’attesa, le reti cliniche e l’appropriatezza delle prestazioni, ci sarà anche il ruolo del privato, che in passato nella nostra regione ha avuto un impatto molto importante». 


Il paradosso


Non fa però mancare una bacchettata, il numero uno di Palazzo Raffaello: «Nonostante ciò le Marche hanno sempre visto un saldo della mobilità passiva molto negativo». Non fa sconti, accendendo un faro sul cortocircuito del tandem pubblico-privato registrato in passato. «Al nostro insediamento abbiamo trovato un paradosso che vogliamo superare con la nuova programmazione. Infatti, la spesa per gli erogatori privati aveva sforato i tetti previsti senza però che l’impatto sulle liste d’attesa fosse risolutivo. Per questo fino ad oggi ogni tipo di discussione non è stata proprio possibile: i margini di operatività erano azzerati dalla situazione ereditata. Ora però vogliamo aprire una nuova fase, nella quale ciascuno per il suo ruolo potrà dare il contributo utile ad erogare i servizi necessari».

Un’autostrada aperta al privato. L’emergenza delle liste di attesa andate fuori controllo dopo il Covid - e il corollario della mobilità passiva, da sempre spina nel fianco della sanità marchigiana - necessita di una soluzione immediata e, nei piani del governatore, c’è spazio per chiunque possa contribuire a risolvere il problema dei tempi biblici per ottenere le prestazioni sanitarie. Il Piano nazionale per il governo delle liste di attesa 2019-2021 (PNGLA) prevede già il ricorso alle strutture private convenzionate per garantire esami e controlli nei tempi stabiliti dalla legge. Ora la Giunta Acquaroli dovrà definire le modalità di ingresso del privato nella sanità pubblica. E, soprattutto, con quale peso. Decisamente non una questione di risulta. 

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Corriere Adriatico