Ricci on the beach, il mare grosso ferma Matteo: la sua barca non riesce a salpare

Ricci on the beach, il mare grosso ferma Matteo: la sua barca non riesce a salpare
ANCONA  Finché la barca va, lasciala andare. E invece non è andata. Ieri da Marina Dorica, il porto turistico di Ancona, sarebbe dovuta salpare la barca del candidato del...

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ANCONA  Finché la barca va, lasciala andare. E invece non è andata. Ieri da Marina Dorica, il porto turistico di Ancona, sarebbe dovuta salpare la barca del candidato del centrosinistra alle elezioni regionali, che inaugurava il suo tour “Ricci on the beach”. Stampa e curiosi erano assiepati sulla banchina del porto turistico, il Pelikan “mangia-plastica”della Garbage Group di Ancona (l’azienda che si occupa di servizi ecologici marini, che ha messo a disposizione la sua imbarcazione raccogli rifiuti per il giro) era in posizione.

Tutto sembrava essere pronto. Dopo i temporali di sabato, il sole splendeva su Marina Dorica, ma tirava un forte vento e il mare era troppo agitato per riuscire a partire. E così il candidato si è limitato a salire a bordo e a fare un breve giro simbolico all’interno dello scalo.

 

 

Il tour

E quindi Ricci è stato costretto a trovare alla svelta una soluzione per proseguire il tour, che ieri ha toccato anche Palombina, Falconara e Senigallia. «Visto che ci obbligheranno a votare d’estate, andremo a prendere gli elettori lì dove sono, in spiaggia a prendere il sole, o in montagna», aveva spiegato il candidato. Ieri il candidato ha raggiunto “via terra” le spiagge della provincia di Ancona, dove ha incontrato gli elettori, stretto mani e scattato selfie sorridenti.

La strategia

L’europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro ha un obiettivo chiaro: allontanare più possibile l’attenzione dell’opinione pubblica dall’inchiesta giudiziaria che lo vede indagato e che riguarda gli affidamenti diretti del Comune di Pesaro alle associazioni culturali Opera Maestra e Stella Polare, con modalità considerate opache dagli inquirenti. «Non vorrei che questa vicenda diventasse una grande arma di distrazione di massa dai temi della campagna elettorale. Voglio ricominciare a parlare di sanità, dove le cose vanno malissimo e, visto che oggi ci troviamo al mare, anche di turismo».

Secondo l’europarlamentare, i dati dell’inizio della stagione «non sono incoraggianti, scontiamo il fatto di essere la penultima regione d’Italia per la presenza di stranieri».

La barca è (quasi) salpata a pochi giorni dalla data x per Ricci, il giorno del suo interrogatorio nell’ambito dell’inchiesta. L’ex sindaco è infatti convocato in questura per mercoledì 30. Eppure ieri il candidato, in maglietta e pantaloncini corti, appariva rigido ma sorridente. Alla domanda su cosa si aspetta dalla giornata di dopodomani, ha liquidato i cronisti con un sorriso tirato e un secco: «All’interrogatorio arrivo sereno. Andiamo avanti a testa alta, come sempre, perché non abbiamo nulla da temere». E poi forse il nodo più complicato da sciogliere, quello dell’appoggio del Movimento 5 Stelle, che al momento fa parte della sua “Alleanza del cambiamento”, ma che sta valutando la situazione. Un candidato sotto inchiesta, infatti, mal si concilia col suo codice etico.

«Ho sentito Conte subito dopo aver ricevuto l'avviso, martedì. Gli ho dato tutte le carte - ha detto Ricci - Sono tranquillo e fiducioso che si possa continuare a lavorare insieme. Abbiamo fatto un programma esteso e complesso, ci abbiamo lavorato tanto. Ai 5 Stelle diamo il tempo necessario per fare le loro riflessioni». Un altro sorriso tirato, la barca può salpare. O forse no.

 

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Corriere Adriatico