Ricambio generazionale, il nuovo corso nei campi: ecco la mossa del deputato Carloni

Ricambio generazionale, il nuovo corso nei campi: ecco la mossa del deputato Carloni
ANCONA - Una proposta di legge che mira a migliorare la situazione dei giovani agricoltori e ad incentivare il ricambio generazionale nel settore. A presentarla, il deputato della...

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ANCONA - Una proposta di legge che mira a migliorare la situazione dei giovani agricoltori e ad incentivare il ricambio generazionale nel settore. A presentarla, il deputato della Lega e presidente della Commissione Agricoltura alla Camera Mirco Carloni, insieme al deputato e collega di partito Riccardo Marchetti.

 

Le barriere
Tra le principali barriere per il ritorno nei campi, ci sono i costi elevati della terra, i costi iniziali di impianto, le difficoltà nell’accesso al credito, alla manodopera qualificata e le complesse normative e oneri amministrativi. Inoltre, le istituzioni non sempre tengono conto dei tempi dell’attività agricola. La legge propone dunque l’istituzione di un fondo per il primo insediamento dei giovani agricoltori – di età compresa tra  18 e i 40 anni –un regime fiscale agevolato, agevolazioni per l’acquisto di terreni, uno sgravio dagli oneri contributivi, un credito d’imposta per gli investimenti e agevolazioni fiscali per l’agricoltura multifunzionale. Il testo sottolinea soprattutto la necessità di misure concrete per permettere ai giovani di insediarsi e rimanere nell’agricoltura in modo sostenibile.


Il piano strategico
Nonostante il piano strategico PAC 2023-2027, approvato dalla Commissione europea, tenga conto delle principali esigenze della produzione agroalimentare nazionale, dedicherebbe solo l’1% dei fondi a disposizione al ricambio generazionale. Una percentuale non sufficiente, secondo Carloni, per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni: «L’obiettivo è introdurre un sistema organico di norme interne che, a integrazione di quelle europee, dimostrino l’interesse dello Stato a favore dei giovani agricoltori - spiega -. Il tessuto imprenditoriale di questi giovani, fino a 40 anni di età, è dinamico, appassionato e aperto all’innovazione.


La proposta


E aggiunge: «Occorrono misure concrete per permettere ai ragazzi non solo l’insediamento ma anche la permanenza nel settore agricolo». La proposta invita inoltre le regioni italiane ad aumentare la quota di risorse dedicate al ricambio generazionale attraverso l’adozione di legittime politiche di sviluppo rurale. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico