Il "facilone" con la doppia residenza dopo il matrimonio con una straniera

Il "facilone" con la doppia residenza dopo il matrimonio con una straniera
In gergo questo è il caso del «facilone». Quello cioè che viene attratto dall’assegno facile e cade in un errore marchiano, poco attento ai...

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In gergo questo è il caso del «facilone». Quello cioè che viene attratto dall’assegno facile e cade in un errore marchiano, poco attento ai requisiti fondamentali che la misura richiede. Succede che il signore in questione conosca una cittadina straniera via chat. Da cosa nasce cosa e i due finisce che si sposano.

 

Piccolo particolare: lui si trasferisce nell’abitazione del signore ove la novella sposa presta attività lavorativa. È una badante che assiste h. 24 un anziano. La donna a un certo punto scappa nel paese di provenienza e molla il marito. Che nel frattempo pensa bene di chiedere il reddito di cittadinanza ma nella dichiarazione sostitutiva unica omette di dichiarare la variazione del nucleo e la variazione di residenza, rimasta alla precedente situazione abitativa. Il non detto di questa storia (e di molte altre per quello che risulta all’Inps) è nel tramite usato da questo signore. Quando gli ispettori Inps vanno a verificare da chi e come è stata presentata la documentazione scoprono che il signore ha usufruito dei servizi di un patronato. Gli operatori, inconsapevoli della superficialità dell’interlocutore, raccontano di una richiesta avvenuta per telefono. Una situazione rischiosa perché chi accompagna l’associato nella giungla della burocrazia deve accertarsi dell’identità della persona e approfondire tutti i dettagli del caso. Il signore verrà denunciato alla procura della Repubblica competente.

 

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Corriere Adriatico