«Recovery fund, 8 miliardi alle Marche». E Gualtieri lancia la volata a Mangialardi

«Recovery fund, 8 miliardi alle Marche» . E Gualtieri lancia la volata a Mangialardi
OSIMO  - «A luglio, si è presentato nel mio ufficio al Mes e mi ha detto: allora, che facciamo per le Marche? E mi ha mostrato un programma di 60 pagine, serio...

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OSIMO  - «A luglio, si è presentato nel mio ufficio al Mes e mi ha detto: allora, che facciamo per le Marche? E mi ha mostrato un programma di 60 pagine, serio ed analitico, che ci ho messo un po’ a leggere, tanto era dettagliato. Lì ho capito che sarà un osso duro come Presidente, ed è giusto che sia così». Ecco il candidato del centrosinistra Maurizio Mangialardi visto dalla prospettiva di Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia, che ha scelto proprio le Marche come prima tappa in vista della tornata elettorale del 20 e 21 settembre. 



 
Prima di approdare, ieri, al teatro La nuova fenice, dove lo aspettava il gotha del centrosinistra regionale ed alcuni rappresentanti del mondo imprenditoriale, si è concesso un tour alle grotte Riccioni ed alla mostra Made in New York a palazzo Campana. In serata, poi, direzione Senigallia per sostenere la candidatura a sindaco di Fabrizio Volpini. Il clou del suo minitour marchigiano è stato però nel teatro in centro ad Osimo, dove è stato co-protagonista, insieme a Mangialardi, di un vis-a-vis sul programma di governo, moderato dall’ex caporedattore del Tgr Rai, Maurizio Blasi. «Il sindaco delle Marche, che fa una vertenza Marche, ma avendo una prospettiva europea, è la ricetta giusta per rilanciare la regione», è il Gualtieri pensiero, applaudito dalla sottosegretaria al Mise Alessia Morani e dal governatore uscente Luca Ceriscioli, come sfingi ai due lati interni della prima fila, affiancati dal presidente della Camera di Commercio unica Gino Sabbatini, dal sindaco di Macerata uscente e candidato alle Regionali, Romano Carancini, dall’assessore regionale Angelo Sciapichetti, dai sindaci di Pesaro ed Ancona Matteo Ricci e Valeria Mancinelli. 

A fare gli onori di casa, il primo cittadino di Osimo Simone Pugnaloni, che ha dato lo start al confronto. La prime parole di Mangialardi sono di ringraziamento a Ceriscioli per i suoi cinque anni di governo, per poi iniziare una disamina punto per punto del programma. Si parte con le infrastrutture - «la mia priorità numero 1 sarà la A14», dice il candidato –, nodo sul quale Gualtieri mostra un certa conoscenza, citando «il raddoppio della Orte-Falconara in primis, un progetto da 2,6 miliardi, la velocizzazione dell’Adriatica, allontanandola quanto più possibile dal mare. E poi le strade: la bretella dal porto di Ancona, la Fano-Grosseto, la Quadrilatero, la Salaria: un pacchetto di opere che possono essere potenziate ed accelerate grazie al Recovery Fund».


Con queste risorse europee - hanno sottolineato in coro il ministro e il candidato presidente - «c’è la possibilità di ricucire le Marche e collegarle, costruire una grande sanità territoriale, digitalizzare la regione. Siamo qui per discutere di progetti concreti, e Mangialardi ha dimostrato grande capacità ed operatività: è la persona giusta per rilanciare le Marche». E di quei 209 miliardi di euro, ricorda Mangialardi, «almeno 8 saranno a disposizione delle Marche per cambiare la storia. L’unico vero europeista che ha lavorato per portare a casa queste risorse è il sottoscritto». Le parole finali, Mangialardi le rivolge alla platea, incitando le sue truppe: «non faccio mai un passo indietro, voi spingetemi e vinceremo».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico