OSIMO - «A luglio, si è presentato nel mio ufficio al Mes e mi ha detto: allora, che facciamo per le Marche? E mi ha mostrato un programma di 60 pagine, serio...
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Prima di approdare, ieri, al teatro La nuova fenice, dove lo aspettava il gotha del centrosinistra regionale ed alcuni rappresentanti del mondo imprenditoriale, si è concesso un tour alle grotte Riccioni ed alla mostra Made in New York a palazzo Campana. In serata, poi, direzione Senigallia per sostenere la candidatura a sindaco di Fabrizio Volpini. Il clou del suo minitour marchigiano è stato però nel teatro in centro ad Osimo, dove è stato co-protagonista, insieme a Mangialardi, di un vis-a-vis sul programma di governo, moderato dall’ex caporedattore del Tgr Rai, Maurizio Blasi. «Il sindaco delle Marche, che fa una vertenza Marche, ma avendo una prospettiva europea, è la ricetta giusta per rilanciare la regione», è il Gualtieri pensiero, applaudito dalla sottosegretaria al Mise Alessia Morani e dal governatore uscente Luca Ceriscioli, come sfingi ai due lati interni della prima fila, affiancati dal presidente della Camera di Commercio unica Gino Sabbatini, dal sindaco di Macerata uscente e candidato alle Regionali, Romano Carancini, dall’assessore regionale Angelo Sciapichetti, dai sindaci di Pesaro ed Ancona Matteo Ricci e Valeria Mancinelli.
A fare gli onori di casa, il primo cittadino di Osimo Simone Pugnaloni, che ha dato lo start al confronto. La prime parole di Mangialardi sono di ringraziamento a Ceriscioli per i suoi cinque anni di governo, per poi iniziare una disamina punto per punto del programma. Si parte con le infrastrutture - «la mia priorità numero 1 sarà la A14», dice il candidato –, nodo sul quale Gualtieri mostra un certa conoscenza, citando «il raddoppio della Orte-Falconara in primis, un progetto da 2,6 miliardi, la velocizzazione dell’Adriatica, allontanandola quanto più possibile dal mare. E poi le strade: la bretella dal porto di Ancona, la Fano-Grosseto, la Quadrilatero, la Salaria: un pacchetto di opere che possono essere potenziate ed accelerate grazie al Recovery Fund».
Con queste risorse europee - hanno sottolineato in coro il ministro e il candidato presidente - «c’è la possibilità di ricucire le Marche e collegarle, costruire una grande sanità territoriale, digitalizzare la regione. Siamo qui per discutere di progetti concreti, e Mangialardi ha dimostrato grande capacità ed operatività: è la persona giusta per rilanciare le Marche». E di quei 209 miliardi di euro, ricorda Mangialardi, «almeno 8 saranno a disposizione delle Marche per cambiare la storia. L’unico vero europeista che ha lavorato per portare a casa queste risorse è il sottoscritto». Le parole finali, Mangialardi le rivolge alla platea, incitando le sue truppe: «non faccio mai un passo indietro, voi spingetemi e vinceremo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico