Pronta la nuova stretta su movida e cerimonie per fermare l’epidemia

Pronta la nuova stretta su movida e cerimonie per fermare l’epidemia
ANCONA  - Chiusure localizzate chirurgiche e tempestive se i contagi dovessero schizzare, possibile stretta su trasporti e orari dei locali, stop ad eventi di massa e, in...

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ANCONA  - Chiusure localizzate chirurgiche e tempestive se i contagi dovessero schizzare, possibile stretta su trasporti e orari dei locali, stop ad eventi di massa e, in caso fosse necessario, ripristino del divieto di spostamento tra le Regioni. 

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Il governo sta lavorando ad una serie di misure che dovrebbero confluire nel nuovo Dpcm del 15 ottobre per frenare l’espandersi del Coronavirus. Il dettaglio ancora non c’è ma si ragiona su un pacchetto di interventi che andranno a restringere ulteriormente le misure laddove c’è il rischio di assembramento e dove il controllo diventa impossibile. Intanto è essenziale evitare eventi ed iniziative a rischio aggregazione. E così il governo sta studiando le limitazioni per spettacoli ed eventi, ma anche per feste e cerimonie private. Intanto ieri pomeriggio è stata convocata la riunione tra il presidente del Consiglio Conte, i capi delegazione e il ministro della Sanità Roberto Speranza. 

Tema dei temi, come affrontare le prossime settimane segnate dal Covid. Poiché controlli e sanzioni non sembrano avere sortito grande effetto fino a questo momento, il governo sta studiando un’ulteriore stretta alla movida. Il nuovo Dpcm potrebbe contenere una norma che vieti la sosta di fronte ai locali. Secondo questa regola si potrà entrare nelle sale o rimanere all’aperto, purché si stia seduti al tavolo e si garantisca il distanziamento tra le persone. Ma se non c’è posto si deve andare via. 

Non si potrà stare in piedi all’aperto come accade in piazze e strade soprattutto la sera magari con un bicchiere in mano. E questo dovrebbe valere anche per i gruppi di giovani che si riuniscono nei parchi o in altri luoghi, pure se isolati. La norma servirà ad evitare la chiusura in orario anticipato di bar e ristoranti, o addirittura la serrata ipotizzata se la situazione dovesse peggiorare. Oggi il premier Conte con gli esperti del Cts si valuterà cosa chiudere a partire dal 15 ottobre, data di scadenza dell’ultimo Dpcm, attualmente in vigore. Probabile che scattino prima di tutto le limitazioni per eventi pubblici e feste private, compresi nozze e battesimi, fino ai funerali.



Su un punto il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia è stato esplicito con i governatori: «Non possiamo permetterci allentamenti, ma nemmeno strappi». Vuol dire che le chiusure locali potranno essere decise dai presidenti e comunicate al governo, ma un eventuale lockdown dell’intera Regione o un divieto di spostamento tra Regioni dovrà essere concordato con l’esecutivo.

 

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Corriere Adriatico