Frena l’inflazione, Ancona e le Marche in zona risparmio

Nella nostra regione l’aumento dei prezzi è al 5,7%, meno della media italiana (5,9) La spesa aggiuntiva annua per famiglia è di 1.111 euro. Il record a Genova con 1.787

ANCONA - Frena l’inflazione a luglio e le Marche si confermano tra le regioni più virtuose nel contenimento della spesa, con Ancona stabilmente nella top ten delle...

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ANCONA - Frena l’inflazione a luglio e le Marche si confermano tra le regioni più virtuose nel contenimento della spesa, con Ancona stabilmente nella top ten delle città meno care. Nel mese scorso, secondo l’ultimo aggiornamento Istat che ha corretto in lieve ribasso la stima preliminare, l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra ancora una variazione nulla su base mensile e un aumento del 5,9% su base annua, scendendo dal +6,4% nel mese precedente.

 


Il rallentamento


Prosegue dunque la fase di rallentamento dell’inflazione, scesa al di sotto della soglia del 6% (+5,9%), in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale. «La dinamica dell’inflazione si legge nell’ultimo report dell’Istituto nazionale di statistica -, ancora fortemente influenzata dall’evoluzione dei prezzi dei beni energetici, riflette anche il rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei prodotti alimentari lavorati (che tuttavia restano su ritmi di crescita relativamente sostenuti) e dei servizi». Rallenta anche l’inflazione di fondo, che a luglio si attesta al +5,2%, e si conferma in attenuazione, per il quinto mese consecutivo, la dinamica tendenziale del “carrello della spesa”, scesa a luglio al +10,2%.


I dati territoriali


E secondo i dati territoriali resi noti dall’Istat, le Marche a luglio, con un’inflazione tendenziale del 5,7%, hanno fatto registrare un aumento dei prezzi inferiore a quello nazionale (5,9%) e ancor di più rispetto alla media delle regioni del Centro Italia, al 6,1%. Un dato ancora migliore si registra nel comune di Ancona (5,1%) che figura al 7° posto per capacità di contrastare il carovita tra i 32 capoluoghi di regione e grandi città.


Che le Marche e il suo capoluogo siano in zona risparmio, almeno rispetto al trend nazionale, lo conferma anche l’ultima analisi dell’Unione Nazionale Consumatori, che basandosi sui dati Istat di luglio ha stilato la classifica delle città e regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita legato all’inflazione.


Il picco dei costi


In testa c’è Genova, dove l’inflazione tendenziale più alta d’Italia, pari a +8,2%, si traduce in una spesa aggiuntiva annua di 1.787 euro per una famiglia media. Le Marche, con 1.111 euro di incremento medio a famiglia, sono ben distanti da questo picco e anche dalla media Italiana, stimata dall’Unione Consumatori in 1.283 euro annui. Delle tre città marchigiane censite nell’indagine, Ancona è quella con i rincari più contenuti (1.014 euro a famiglia), Macerata è a 1.172 e Ascoli Piceno a 1.209. 


Lorenzo Sconocchini
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Corriere Adriatico