Il preside dello Scientifico di Pesaro: «Da noi quel piano è già realtà. Così torniamo nel grande tempio laico della crescita»

Il preside dello Scientifico “Guglielmo Marconi” di Pesaro Riccardo Rossini
ANCONA  - Non fa mistero Riccardo Rossini: «Noi giochiamo sporco. Nel nostro liceo il Piano estate è già una realtà». Da preside dello...

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ANCONA  - Non fa mistero Riccardo Rossini: «Noi giochiamo sporco. Nel nostro liceo il Piano estate è già una realtà». Da preside dello Scientifico “Guglielmo Marconi” di Pesaro e, soprattutto, da prof di matematica e fisica conduce attraverso le suggestioni del sapere: «Sono diversi anni che organizziamo corsi estivi per i migliori allievi di fisica. Li abbiamo portati in agriturismi sperduti, in ex conventi. Per monti e sentieri abbiamo fatto toccare loro con mano una materia alla quale non può bastare la freddezza di un banco, di un laboratorio». 

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Più vita che libri? È il principio ispiratore di questo progetto che vorrebbe accompagnare oltre la pandemia?
«L’obiettivo è far vivere la scuola per quello che è: il grande tempio laico della crescita, dove s’incontrano vecchi amici, si avvicinano i nuovi, si scopre l’amore. Sono cinque anni fondamentali, quelli delle superiori. Ci sono ragazzi della stessa classe che in questa stagione difficile non si sono incontrati, non si sono mai guardati negli occhi». 


Non mi pare che stia puntando ai corsi di recupero, vero? 
«Esatto. Ciò che va riconquistato è la socialità. Mi è sembrato naturale, come presidente regionale e consigliere nazionale dell’Associazione dei presidi, appoggiare con grande convinzione un progetto che deve alimentarsi di attività alternative e che è frutto delle esigenze di tutti: autorevoli pedagoghi, il ministero, noi professori, i giovani, i loro familiari». 


Massima collaborazione. Pare fatta.
«Ammetto che la logistica e l’organizzazione non saranno semplici da gestire. Di certo ad agosto non si farà nulla. E per gli altri mesi ogni attività sarà su base volontaria. Ma torno a dire: noi giochiamo sporco. Siamo un sistema rodato, andremo avanti in ogni caso». 


Come? 
«Con le attività di teatro, con quelle musicali. Ogni anno a settembre portiamo in scena uno spettacolo che coinvolge trecento studenti, centocinquanta dei quali salgono sul palcoscenico. Poi ci sono la vela, il canottaggio. Il mare, la spiaggia. Mi permetta...». 


Prego. 
«Chi pensa di costringere i ragazzi su un banco a studiare latino non fatto sbaglia di grosso. È un percorso errato quello che conduce a far percepire una scuola matrigna». 


Torniamo al Piano estate. Chi paga? 
«Il mio liceo, che è anche musicale e coreutico, ha ricevuto 30mila euro dal ministero. Poi abbiamo ottenuto 99mila euro di fondi Pon, risorse europee che rappresentano una delle fonti di finanziamento messe a disposizione per la realizzazione delle attività. Ribadisco, noi andiamo avanti».


Per imparare divertendosi.


«E per divertirsi a imparare». 

 

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Corriere Adriatico