ANCONA - Tra Marche 2020 e Pd continua la sfida a distanza. «La "rotta" più veloce e dettata dall'istinto non è sempre...
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«La "rotta" più veloce e dettata dall'istinto non è sempre quella più sicura. Sono rimasto molto perplesso dopo le dichiarazioni del Segretario Comi con le quali si persevera nella chiusura a Marche 2020». Lo dice Stefano Cencetti, uno dei soci fondatori di Marche 2020, commentando le dichiarazioni del segretario del Pd Francesco Comi in vista delle elezioni regionali. «Come si fa - osserva Cencetti - a sbarrare la porta ad una forza politica, precludendone l'accesso in coalizione, senza conoscerne le linee programmatiche. Tale esclusione, è basata solamente e meramente su nomi, invece che sui contenuti e questo a mio parere è un atteggiamento politico pressappochista e poco democratico». Forse, conclude, «il Pd persegue la strada della sommatoria degli interessi di partito (Idv, Cd, ecc.) e pone poco interesse al progetto. Marche 2020, che è il partito delle Marche e dei Marchigiani, ha posto e porrà sempre al centro del suo progetto politico i cittadini, i contenuti ed il confronto serio e leale. Diciamo un 'nò categorico agli accordi strumentali e di potere incentrati su nomi, perchè sono la vecchia politica».
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