Pd in rosso, spese eccessive ed eletti che non versano le quote

Ucchielli e Comi
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ANCONA - Cassa integrazione per i 5 dipendenti del Pd delle Marche e abbattimento del 90% dei costi operativi del partito. Questa la manovra per far fronte a un passivo di 800 mila euro legato a debiti pregressi con fornitori ed Erario, ma anche ai ritardi con cui parlamentari e consiglieri regionali hanno versato le loro quote. È la spending review della nuova segreteria di Francesco Comi, che ha ereditato il "rosso" dalla precedente gestione guidata da Palmiro Ucchielli. Il bilancio 2013 (in perdita per 3.395,37 euro) è stato approvato dall'Assemblea.




All'unanimità, è stato approvato anche il bilancio preventivo 2014, mentre, su proposta del vice segretario Gianluca Fioretti, a novembre l'Assemblea sarà chiamata a esprimersi su un documento preventivo pluriennale (2015-2016). "Sobrietà, rigore e trasparenza" sono le linee guida della tesoriera Giorgia Sampaoli, che punta a raggiungere "l'equilibrio finanziario entro fine anno".



"Non è stata di aiuto - sottolinea una nota - la protratta irregolarità dei versamenti da parte degli eletti, parlamentari e consiglieri regionali". Comunque, "sollecitati, nell'ultimo mese hanno regolarizzato quasi completamente la loro posizione contributiva nei confronti del partito".



Oltre alla Cig, fra le misure in cantiere o già introdotte, l'abbattimento dei costi delle spese telefoniche, per i conti correnti bancari, la fornitura dei quotidiani, e la pianificazione dei rateizzazioni e piani di rientro dalle posizione debitorie. Si tenta di risalire la china dopo gli anni 2011-2013, "caratterizzati da costi di gestione eccessivi". La donazione dell'immobile della sede, in piazza Stamira ad Ancona, fatta dai Democratici di Sinistra al Pd Marche, pur positiva, "ha portato nuovi debiti". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico