Quattro mesi in Parlamento: cosa hanno fatto i nostri onorevoli marchigiani? Per la regione ancora troppo poco

ANCONA -  Era il 13 ottobre quando il nuovo Parlamento, eletto il 25 settembre, si insediava a Montecitorio. Gli onorevoli - tra riconferme e new entry - prendevano posto...

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ANCONA -  Era il 13 ottobre quando il nuovo Parlamento, eletto il 25 settembre, si insediava a Montecitorio. Gli onorevoli - tra riconferme e new entry - prendevano posto sugli scranni di Camera e Senato, dando il via alla XIX legislatura. Per le Marche, 10 deputati e cinque senatori eletti nei collegi della regione: una pattuglia ridotta rispetto a quella da 24 che ci ha rappresentato tra il 2018 e il 2022. E se le voci dal territorio si riducono, significa che per farsi sentire devono urlare più forte. 

 


L’attività


E allora: a poco più di tre mesi dall’insediamento, come si sono mossi i parlamentari eletti nella nostra regione quanto ad atti prodotti in Aula? A guardare dal numero e dalla tipologia di proposte di legge e di atti ispettivi, si può parlare di un inizio al rallentatore. Va detto che per diversi parlamentari usciti vincitori dalle urne marchigiane si tratta della prima esperienza nella Capitale, e dunque l’attività ridotta potrebbe dipendere anche dalla poca esperienza in merito ai meccanismi del l’istituzione.

Già deputata tra il 2013 ed il 2018, la dem Irene Manzi è la più produttiva con all’attivo ben sette proposte di legge da prima firmataria, tra cui quella per l’istituzione di un fondo per il sostegno e lo sviluppo delle comunità educanti, e quella per la creazione della “Carta culturale per i lavoratori per favorire l’acquisto di prodotti culturali e l’accesso a spettacoli artistici”. Altre sette pdl la vedono cofirmataria e ha collezionato anche 15 atti ispettivi tra interrogazioni e interpellanze. Proseguendo nell’esame degli inquilini della Camera, si difende bene Mirco Carloni, deputato della Lega e presidente della Commissione Agricoltura. Per lui, un ordine del giorno sulla gestione del lupo approvato e primo firmatario di due proposte di legge legate al settore agricolo.

E un altro ordine del giorno firmato da un marchigiano è stato approvato proprio ieri: quello presentato dal deputato del Pd Augusto Curti per incrementare il Fondo Regionale di Protezione Civile. Sue anche le interrogazioni sulle «imprese della pesca che, operanti sotto la competenza della Capitaneria di porto, non hanno ricevuto le somme previste dal decreto n. 1 del 2022 del Ministero del lavoro» e quella sulla rotatoria di Civitanova. Il 5 stelle Giorgio Fede, passato dal Senato - dove sedeva nella precedente legislatura - alla Camera, si è limitato a cofirmare 15 pdl di altri suoi colleghi e non ha prodotto atti ispettivi. Unica proposta di legge che vede il commissario della Lega Marche Riccardo Marchetti come primo firmatario è invece quella «concernente l’addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le autovetture e gli autoveicoli destinati al trasporto promiscuo di persone e cose, aventi potenza superiore a 185 chilowatt».

Non esattamente un tema prettamente del territorio. Il resto della truppa marchigiana non ha brillato molto in spirito di iniziativa quanto ad atti depositati. Antonio Baldelli, deputato FdI, ha co-firmato sei pdl, tra cui quella per la legge quadro sugli interporti e quella per il ripristino della «Festività nazionale del 4 novembre quale giornata dell’unità nazionale e delle forze armate». La deputata leghista Giorgia Latini, che ha maturato esperienza d’Aula nella precedente legislatura, ha solo co-firmato tre pdl, una delle quali per istituire una Commissione d’inchiesta sull’operato del governo e sulle misure adottate per prevenire ed affrontare l’emergenza Covid. Fanalino di coda insieme al commissario per le Marche di Forza Italia Francesco Battistoni, anche lui fermo a tre pdl da cofirmatario, Discorso a parte per Lucia Albano: da deputata ha prodotto poco, ma da sottosegretaria al Mef, ha seguito l’ietr della Legge di Bilancio. Infine Stefano Benvenuti Gostoli, onorevole di Fratelli d'Italia: per lui 4 proposte di legge ma come co-firmatario. Un inizio non proprio brillante, ma a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, ci sono ampi margini di miglioramento.

 

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Corriere Adriatico