Maxi ritardi, Milano si svuota: ma Aeroitalia quando se ne va?

A gennaio sulla tratta Sanzio-Linate 840 passeggeri, rispetto ai 1.207 di dicembre Anche negli ultimi giorni le partenze da Falconara sono slittate di oltre tre ore

Maxi ritardi, Milano si svuota: ma Aeroitalia quando se ne va?
ANCONA - Chiuso un anno da oltre mezzo milioni di passeggeri, esattamente 518mila tra arrivi e partenze, con un +11% sul 2022, il Sanzio è costretto a raffreddare gli...

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ANCONA - Chiuso un anno da oltre mezzo milioni di passeggeri, esattamente 518mila tra arrivi e partenze, con un +11% sul 2022, il Sanzio è costretto a raffreddare gli entusiasmi da un gennaio gelido sui voli di continuità, in particolare quello con Milano. Nel mese scorso la tratta tra il Sanzio e lo scalo di Linate, coperta con due rotazioni giornaliere nei feriali e una nel weekend, ha fatto registrare un crollo di passeggeri, scesi a 840 rispetto ai 1.207 di dicembre, che già facevano segnare un calo di un terzo rispetto al picco di 1.809 registrato a novembre. Pesano senz'altro ritardi e cancellazioni.

 

Le giornate nere

Dopo le giornate nere tra il 22 e il 23 dicembre - segnate da pesanti attese - e la cancellazione di tutti i voli di continuità nel giorno di Natale, Aeroitalia ha continuato a gennaio a sfoderare performance che non incoraggiano i passeggeri a scegliere le linee aeree per viaggiare tra le Marche e Milano, Roma e Napoli. In un mese i voli di continuità territoriale hanno collezionato 21 ritardi sopra le due ore, il 70% dei quali (15) riferiti proprio al volo su Milano, 72 ritardi complessivi (senza il filtro delle due ore) e 11 cancellazioni, il 45% delle quali (5) riguarda proprio Milano.

Un aereo per due voli

E anche febbraio, in questo primo scorcio, non promette bene. Dopo un paio di giornate di orari regolari, sia giovedì che ieri il volo per Milano-Linate ha registrato ritardi superiori o vicini alle tre ore. Motivo? Nella pagina web di Ancona International Airport, la società di gestione del Sanzio, non si specificano i motivi dei forti ritardi sulla tratta con lo scalo di Linate, ma dalle combinazioni di orari sembra chiaro che Aeroitalia è tornata negli ultimi due giorni a usare lo stesso velivolo che copre al mattino la tratta per Fiumicino.

Prima di imbarcarsi per Milano, i passeggeri del volo in partenza alle 7 e 05 del mattino, devono attendere che l'Atr faccia avanti e indietro tra il Sanzio e Roma. Risultato, sia giovedì che ieri il volo è partito alle 10 e 20 (ben oltre la fascia oraria 7-8,30 prevista dal bando Enac per l'andata) sforando poi di 3 ore il volo di ritorno, atterrato al Sanzio alle 13 e 10, oltre l'orario prescritto dall'Enac (9-11). A queste condizioni, con ritardi frequenti e pesanti che fanno saltare appuntamenti e coincidenza, sono sempre di meno i passeggeri che preferiscono l'aereo ad altri mezzi di trasporto, come ad esempio il treno, che sulla linea Ancona-Milano propone - grazie a un cambio a Bologna sulla linea dell'Alta velocità - cinque Frecciarossa con percorrenza sotto le tre ore.

L’alternativa Frecce

Nel tempo in cui può capitare di aspettare il volo per Milano al terminal partenze del Sanzio, il passeggero che ha preferito il treno arriva da Ancona al centro del capoluogo lombardo. E i risultati di questi disservizi si pagano in termini di viaggiatori in calo sui voli di continuità. Milano, il collegamento più colpito da ritardi e cancellazioni, nel mese di gennaio ha collezionato solo 200 passeggeri in più rispetto alla rotta con Napoli (637 viaggiatori), coperta da una sola tratta giornaliera. A gennaio è in leggera risalita il collegamento con Roma (1.442 passeggeri contro i 1.233 di dicembre) ma sulla rotta Sanzio-Fiumicino e ritorno siamo sempre distanti dai picchi promettenti registrati nei primi due mesi: 1.703 a ottobre e 2.131 a novembre.

Il saliscendi delle quote

E anche la percentuale di riempimento dei voli di continuità - un dato importante, perché monitorato attentamente da compagnie eventualmente interessate a subentrare in caso di uscita anticipata di Aeroitalia già dal prossimo marzo - registra una flessione. Quella media sulle tre tratte Milano, Roma e Napoli era stata del 20% a ottobre, era salita al 25% nei due mesi successivi ed è tornata intorno al 20%. Anche per questo, serve chiarezza in tempi brevi sul futuro dei voli di continuità e su chi dovrà gestirli.

 

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Corriere Adriatico