Disdette per gli chef stellati e spiagge invase dai detriti

È ancora presto per tirare le somme e fare una stima precisa dei danni. Ma con l’ondata di maltempo che ha colpito, di nuovo, le Marche, a pagare pegno è il...

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È ancora presto per tirare le somme e fare una stima precisa dei danni. Ma con l’ondata di maltempo che ha colpito, di nuovo, le Marche, a pagare pegno è il turismo: dagli chef stellati che hanno dovuto fare i conti con le disdette ai balneari, con gli stabilimenti appena allestiti invasi dai detriti. Il meteo estremo ha di nuovo evidenziato tutta la fragilità del territorio. «All’indomani dell’alluvione del 15 settembre - ritorna con la mente a quei terribili giorni il governatore Francesco Acquaroli - avevamo stimato che per mettere in sicurezza le Marche non sarebbe bastato un miliardo di euro. Somme ingenti, ma necessarie perché questi forti eventi ci toccano periodicamente».

 

E lasciano il segno. «Abbiamo dovuto annullare tutte le prenotazioni di oggi (ieri ndr) a pranzo», racconta lo chef senigalliese Mauro Uliassi, tre stelle Michelin. Su una possibile soluzione, lo porta l’esempio di Venezia: «Se in tre ore cade pioggia come in tre mesi, la responsabilità non è di nessuno. Ma si può fare meglio, certo. Ognuno di noi dovrà essere pronto a proteggersi con sistemi anti-inondazione. A Venezia ci convivono da sempre. Una volta questi eventi avvenivano ogni trent’anni, ora anche tre volte l’anno».

Organizzarsi e imparare a conviverci insomma. Disdette anche per la Madonnina del Pescatore sul lungomare Italia di Marzocca. «La parte relativa al lungomare della Madonnina non ha subito allagamenti gravi – tira un sospiro di sollievo lo chef Moreno Cedroni, due stelle Michelin -. Il problema sarà poi il calo dei movimenti turistici per questa settimana, ma va da sé che c’è chi sta molto peggio e ho grande dispiacere per le popolazioni dell’Emilia Romagna». Il maestro del gelato Paolo Brunelli, nonostante abbia visto la sua gelateria di via Carducci a Senigallia distrutta dall’alluvione di settembre, ha ricomprato tutto e a giorni riaprirà. «Ho avuto molta paura – confessa –. Ho rasentato quasi la disperazione perché sto ancora finendo di allestire. Condivido il pensiero di Uliassi e la necessità di organizzarci come fanno a Venezia. Io l’ho fatto: ho comprato le paratie che arriveranno nei prossimi giorni». E il segno del meteo impazzito marchia anche i lidi che stavano scaldando i motori per dare avvio alla stagione.

 

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Corriere Adriatico