Marche-Lombardia, patto per la rinascita. Dal turismo alla valorizzazione di artigianato e design: firmata una lettera d’intenti

Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, con Lara Magoni, assessore della Regione Lombardia
ANCONA - Il dato è inaspettato: il 20% dei turisti che ha visitato le Marche nel 2020 viene dalla Lombardia, con un totale di 322.089 arrivi e 1.629.273 presenze. Proprio...

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ANCONA - Il dato è inaspettato: il 20% dei turisti che ha visitato le Marche nel 2020 viene dalla Lombardia, con un totale di 322.089 arrivi e 1.629.273 presenze. Proprio questi numeri rappresentano il punto di partenza di un patto tra le due Regioni, che ha ottenuto l’approvazione attraverso una lettera d’intenti con la firma in calce di Marche e Lombardia.

 

Una collaborazione che era già stata anticipata dalla visita a Palazzo Raffaello dell’assessore regionale lombardo Lara Magoni e con un incontro a cui hanno preso parte i rappresentanti di circa 30 associazioni di categoria.


Le motivazioni
La riflessione made in Marche: «L’interlocuzione con la Regione Lombardia rappresenta una grande opportunità turistica soprattutto in tema di destagionalizzazione, ma anche imprenditoriale - si legge nella delibera -. Milano e la Lombardia sono infatti le realtà più europee d’Italia e programmare iniziative in sinergia può sicuramente favorire la crescita delle nostre imprese e lo sviluppo del territorio attraverso l’attrazione di partner e di tante persone che hanno voglia di conoscere le Marche. Altrettanto importante il rapporto con un hub internazionale di riferimento per collegarci con i Paesi stranieri».

Da qui si muovono le direttrici che porteranno alla concretizzazione dell’accordo: l’individuazione di proposte comuni sui temi delle politiche turistiche e dell’attrattività nello scenario post-pandemico, la necessità di provvedere al riposizionamento dell’immagine turistica territoriale sui mercati di riferimento e il rafforzamento delle destinazioni locali e lo scambio di best-practices riguardanti l’ambito del “saper fare artigiano” legato ai settori della moda e del design. Anche in questo caso la linea comune è stata tracciata, «sia con riferimento alle esperienze imprenditoriali e di sviluppo sostenibile presenti sui rispettivi territori, sia rispetto alle politiche regionali di marketing territoriale per la promozione delle eccellenze quali driver di attrattività e di competitività, funzionali allo sviluppo di iniziative sperimentali congiunte per la valorizzazione del Made in Italy».

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Corriere Adriatico