Tornano i buoni lavoro: nelle Marche quasi 10 milioni di voucher in tre anni

Tornano i buoni lavoro: nelle Marche quasi 10 milioni di voucher in tre anni
ANCONA - Flessibili e contestatissimi, è il doppio volto dei buoni lavoro. Aboliti dal governo Gentiloni nel 2017, i voucher tornano sulla scena...

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ANCONA - Flessibili e contestatissimi, è il doppio volto dei buoni lavoro. Aboliti dal governo Gentiloni nel 2017, i voucher tornano sulla scena dell’attualità. In tre anni nelle Marche ne sono stati utilizzati quasi 10 milioni. Per la precisione 9.820.224, tra il 2013 e il 2015. La riapertura ai tagliandi prepagati arriva con la manovra scritta dall’esecutivo targato Giorgia Meloni.

 

Il mondo dell’agricoltura, della ristorazione, del lavoro domestico e dei servizi alla persona è in prima linea nell’attesa di un bis. Nella finanziaria sarebbero previsti con un tetto raddoppiato: si dovrebbe alzare da 5mila a 10mila euro il limite per il ricorso di prestazioni di lavoro occasionale da parte di ciascun fruitore. Si amplierebbe poi la possibilità del loro utilizzo, consentendolo a coloro che abbiano alle proprie dipendenze fino a dieci lavoratori subordinati a tempo indeterminato. 
Il testo
Non v’è certezza per Anna Fenucci. «Sono tornati? È presto per dirlo. Il Pd presenterà molti emendamenti. Il sindacato è contrario, convinto com’è che alimentino il mercato nero». La presidente regionale della Cna agroalimentare procede con cautela: «La Meloni ha già cambiato quel testo tre volte, vedremo ciò che arriverà in Parlamento». L’ipotesi che la rappresentante di categoria sosterrebbe con più determinazione è quella di un ingranaggio legato a un contratto di lavoro. «Nella versione precedente erano blocchetti che si compravano anche in edicola, per pagare. Valeva la formula: un voucher, un’ora di lavoro». Due sono i motivi alla radice della sua convinzione. «Il primo: tutelerebbe il titolare dell’impresa, che può richiamare la stessa persona più volte». Passa al secondo punto: «Garantirebbe il dipendente perché così sarebbe prevista una copertura degli infortuni da parte dell’Inail». Poi arriva al denominatore comune: «Aiutano gli esercenti, eliminano la burocrazia, facilitano l’emersione del lavoro occasionale che non è sommerso. Quello, secondo me, viene alimentato dal reddito di cittadinanza».
La velocità 
Non ha esitazione alcuna, Alberto Frau. «Sono d’accordo su tutta la linea. Noi abbiamo sempre spinto affinché venissero reintrodotti, per usufruire di personale in modo svelto e veloce e senza troppi cavilli». Il direttore regionale della Coldiretti insiste su un punto: «Le aziende in periodi particolari dell’anno hanno la necessità di aumentare le proprie produzioni e questo è uno strumento agile per intensificare la manodopera, per poi tornare senza strappi alla consuetudine». In sintesi, regolarizza i passaggi che altrimenti favorirebbero l’occupazione irregolare. «In questo momento di grande difficoltà può essere un’operazione molto efficace». 
Lo spettro


Lo considera un elemento di legalità e operatività. Per Sandro Assenti è fondamentale. «Per noi il ritorno dei voucher è cosa buona». Il presidente regionale della Confesercenti adatta la narrazione al suo caso personale: quattro locali a San Benedetto, due ristoranti, più la catena di pizzerie Il Fornaccio. Definisce lo spettro d’azione: «Nelle Marche il lavoro stagionale è una voce determinante e poi la settimana lavorativa ha un andamento contenuto dal lunedì al venerdì, per poi impennarsi nel fine settimana. I buoni del lavoro potrebbero essere utili a regolare i flussi». Flessibili e contestatissimi, insieme.

 

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Corriere Adriatico