Potenziamento della ferrovia Adriatica: spariscono 350 milioni di euro

Finanziaria, lancia l’allarme il deputato del Pd Augusto Curti

Potenziamento della ferrovia Adriatica: spariscono 350 milioni di euro
ANCONA - Dopo la Orte-Falconara, la sforbiciata arriva pure sulla linea Adriatica. Non c’è pace per le ferrovie che attraversano le Marche e questa volta la scure...

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ANCONA - Dopo la Orte-Falconara, la sforbiciata arriva pure sulla linea Adriatica. Non c’è pace per le ferrovie che attraversano le Marche e questa volta la scure cala sulle rotaie che corrono da nord a sud.

 

A lanciare l’allarme è il deputato del Pd Augusto Curti, che punta il dito contro la Finanziaria: «La nuova legge di bilancio prevede lo storno di 350 milioni di euro, stanziati dal precedente Governo per la linea ferroviaria Adriatica». Nella Manovra varata il 30 dicembre 2021 dall’esecutivo guidato da Mario Draghi, vennero inseriti 5 miliardi di euro per la velocizzazione ed il potenziamento dei binari dell’Adriatica. Nello specifico, erano stati previsti 50 milioni sia per il 2022, sia per il 2023, che sarebbero diventati 150 milioni nel 2024, 200 milioni nel 2025 e 250 milioni nel 2026 e nel 2027. E ancora: 400 milioni per ogni anno dal 2028 al 2030, 450 milioni nel 2031, 650 milioni per ciascuna annualità dal 2032 al 2034 e 450 milioni nel 2035. Un pacchetto di finanziamenti non indifferente da cui ora viene tolta una bella fetta.

Lo storno

Nella legge di bilancio 2023/2024 l’autorizzazione di spesa «è ridotta di 150 milioni di euro per l’anno 2024 e di 200 milioni di euro per l’anno 2025», si legge nel documento. In pratica, si tagliano le due annualità di netto. «L’entità del danno che le Marche subiscono, ancora una volta nel silenzio complice della giunta regionale - tuona Curti - ha una portata enorme. Perché alla mancata esecuzione di opere già previste, si va a sommare l’impossibilità di dare seguito alla progettazione dei bypass ferroviari da realizzare nel centro-sud della regione». Va detto che il Governo Meloni, per voce del viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, si era già detto contrario ai bypass, puntando sul raddoppio dei binari in arretramento per l’Alta velocità. E con questo scopo è stato commissionato a Rfi lo studio delle alternative progettuali da completare entro l’anno. Ma nell’attesa, resta il taglio di risorse già stanziate. E non è mai un bene.

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Corriere Adriatico