Nelle Marche l’inverno demografico perde colpi: più stranieri, ma ancora poche culle

Nelle Marche l’inverno demografico perde colpi: più stranieri, ma ancora poche culle
ANCONA - L’inverno demografico delle Marche sembra meno rigido e la decrescita a cui siamo abituati da anni non solo sta rallentando, ma comincia ad accusare qualche...

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ANCONA - L’inverno demografico delle Marche sembra meno rigido e la decrescita a cui siamo abituati da anni non solo sta rallentando, ma comincia ad accusare qualche passaggio a vuoto. Nel mese di giugno, l’ultimo censito dagli aggiornamenti periodici dell’Istat, le Marche fatto registrare addirittura un rialzo della popolazione residente, salita a 1.478.881, con un +151 che non pesa tantissimo ma almeno inverte la tendenza al ribasso. E il bilancio del primo semestre 2023, per quanto ancora negativo (-1.958 residenti) riesce a dimezzare le perdite (quasi 4mila ) registrate nello stesso periodo del 2022. 

 


Il post pandemia


A determinare questo risultato parziale, incoraggiante dopo annate che facevano temere un rapido spopolamento, contribuiscono soprattutto due fattori: la frenata della mortalità, dopo il periodo buio della pandemia, e la ripresa di flussi migratori consistenti, soprattutto dall’estero. Superata l’emergenza sanitaria da Sars-Cov-2, i morti sono tornati anche nella nostra regione ai livelli precedenti al Covid, anzi un po’ al di sotto rispetto al 2019, l’ultimo anno prima del virus. Il dato aggiornato al 30 giugno 2023 è di 8.695 decessi, quasi 1.500 in meno (-15%) rispetto alla media annua registrata nel triennio della pandemia (10.178,6). 


Gli interscambi


Ma nonostante la frenata della mortalità, il saldo naturale (differenza tra nati e decessi) nelle Marche resta decisamente negativo, con un - 4.560 nel semestre. In questa prima metà del 2023 a controbilanciare il calo demografico naturale provvede una ripresa delle migrazioni, con valori in crescita nel saldo degli interscambi di residenti con altre regioni italiane (positivi in cinque mesi su sei) e soprattutto con l’estero. Nel primo semestre di quest’anno la differenza tra chi è arrivato dall’estero nelle Marche e chi è emigrato in altri Paesi registra un +3.906 a favore della nostra regione, 907 in più dello stesso periodo del 2022.


Nel mese di giugno, l’ultimo aggiornamento Istat, il saldo migratorio tra interno ed estero segna per le Marche un +947, decisamente superiore al -524 del saldo naturale. Aggiunte poi altre voci - tipo cancellazioni dall’Anagrafe per altri motivi - resta un bilancio mensile di +151 che comunque spicca come inversione di tendenza non solo rispetto al lungo periodo,visto che il decremento demografico è iniziato nella nostra regione dalla fine del 2009, dopo un picco di 1.569.578 marchigiani iscritti all’anagrafe, ma anche rispetto al trend di quest’anno. 


Ma per superare l’inverno demografico bisogna sperare che si riempiano le culle. Nel primo semestre 2023 i nati sono stati 4.135. Un po’ di più rispetto allo stesso periodo del 2022 (4.102) me ancora decisamente pochi in una regione dove tra il 2007 e il 2010 i nati avevano oscillato tra i 14.000 e i 14.600 l’anno. 
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Corriere Adriatico