Lavoro stagionale, la ricetta di Filippetti: «Basta con le parole, bisogna tenere aperto fino a ottobre»

L'imprenditore il 19 marzo ha organizzato un “recruting day” all’hotel Nautilus: cerca 85 addetti per sala, cucina, piani e ricevimento

Lavoro stagionale, la ricetta di Filippetti: «Basta con le parole, bisogna tenere aperto fino a ottobre»
Nardo Filippetti, per il 19 marzo ha organizzato un “recruting day” all’hotel Nautilus. Chi cerca? ...

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Nardo Filippetti, per il 19 marzo ha organizzato un “recruting day” all’hotel Nautilus. Chi cerca?


«Come Lindbergh Hotels & Resorts cerchiamo 85 addetti per sala, cucina, piani e ricevimento. Il gruppo gestisce 9 alberghi a 4 e 5 stelle e fino a 500 dipendenti. Ma l’open day riguarda la selezione di personale da impiegare a Pesaro all’Excelsior, Nautilus e Cruiser. Aspettiamo i candidati dalle 10 alle 18 con curriculum vitae e lettera di presentazione».

 
Anche lei in difficoltà a reperire personale per la stagione?
«Nessuno cerca più. Ricordo quando al primo sole di febbraio spuntavano i ragazzi a chiedere appena qualcuno rimetteva mano all’albergo o ai bagni. Erano i soldi per il motorino o per gli studi». 
E adesso?
«Adesso siamo noi che sollecitiamo. Com’è il detto? Se Maometto non va alla montagna... Tra i giovani è passata l’idea che fare la stagione è da “sfigati” rispetto ai coetanei che stanno in spiaggia. Peccato perché dietro quel lavoretto estivo c’era tutta una cultura formativa che era un valore aggiunto».
Magari invece si sono solo stufati di sentirsi sfruttati.
«Allora non parli con me. Noi siamo un’azienda che regolarizza fino all’ultimo centesimo: busta paga, 13esima, 14esima, tfr. Qualche ragazzo ci guarda come marziani. Ma seguiamo solo il contratto: turni e riposi compresi».
Però poi si chiede il sabato libero.
«E allora non si lavora nel turismo: è l’abc. Siamo un servizio, il che vuol dire che si lavora quando altri riposano: questa è la filosofia dell’accoglienza». 
L’imprenditore delle calzature Santoni ha creato l’Accademia dell’Eccellenza per attrarre i giovani.
«Ha fatto benissimo, la qualità fa la differenza. Ma l’attività di Santoni è continuativa».
Ricevuto, allora perché neanche un gruppo di livello come il suo riesce più a essere attrattivo?
«È la stagionalità che non è più attrattiva. Un posto stagionale per 3/4 mesi non ti mantiene per tutto l’anno anche se lavori su professionalità e qualità. Chi vive di stagione lo fa perché è giovane, ma appena mette su famiglia le cose cambiano. E si cerca un posto più continuativo».
L’alternativa?
«Destagionalizzare».
È da un po’ che se parla nel turismo.
«Ecco: tutti ne parlano e si fermano alle chiacchiere. Invece c’è bisogno di portare la stagione a 7/8 mesi, per il resto si va di default. Allora si potrà ragionare sull’attrattiva dei posti di lavoro: si farà leva su uno stipendio costante per un periodo più lungo e aggiungendo alla busta paga le ferie maturate e la disoccupazione, alla fine si riuscirà a contare su una certa sicurezza economica. Il personale sarà tutto qualificato e ognuno ne trarrà vantaggio».
Idee?
«Chiamiamo a rapporto i professionisti del marketing. Creiamo eventi e ospitalità. Cominciamo. Per ribaltare un settore ci vogliono almeno 20 anni, non è mai tutto e subito: invece ci sono ancora tanti che vogliono prendersi i meriti nel loro periodo di reggenza».
Qualcosa di più immediato?


«Lasciamo chioschi aperti e qualche ombrellone o lettino in spiaggia almeno fino a ottobre. Non è pensabile che a settembre ci sia la corsa alla chiusura. Guardiamo a Cannes o all’estero. E pensiamo anche a un Piano Marshall per riqualificare gli alberghi». 
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Corriere Adriatico