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ANCONA - La prima puntata dell’inchiesta sullo stato dell’arte di Quadrilatero ha ben reso l’idea del destino toccato in sorte alla regione marchigiana in questa estate di non semplicissime prospettive infrastrutturali.
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Da una parte il treno per Roma con i suoi ritardi biblici e le carenze della rete dei binari su cui presto, almeno in parte, si metterà mano alla luce degli stanziamenti e dei cantieri previsti nel Pnrr. Dall’altra una strada, il ramo settentrionale tra Perugia e Ancona che fino a qualche giorno fa, nel reportage svolto dal Corriere Adriatico, presentava la bruttezza di 35 chilometri a doppio senso di marcia su unica carreggiata, otto cambi di corsia, almeno tre svincoli chiusi tra lavori di ogni tipo. In attesa di ascoltare i pugni sul tavolo della Regione Marche che di Quadrilatero è azionista, è Anas, società capofila della società pubblica di progetto a fornire le prime risposte. Ovvero le motivazioni che hanno spinto a martoriare il percorso con restringimenti di ogni tipo. Ci sono tre motivi diversi che si incrociano in 130 chilometri: intanto i tre cantieri per il raddoppio della carreggiata (diciamo la parte strutturale del caso), poi ci sono quattro blocchi legati a manutenzione ordinaria e un quinto per la manutenzione straordinaria che si sono incrociati sotto la canicola di luglio e agosto.
Il tragitto
Come nell’edizione di ieri, proviamo a rifare il viaggio tra Perugia e Ancona documentando il cronoprogramma, cantiere per cantiere, ove possibile. I primi tre chilometri di doppio senso di marcia su unica carreggiata della statale 318 tra l’allaccio alla E45 e Petrignano sono lavori per il risanamento della pavimentazione (manutenzione ordinaria, quindi): fine prevista per il 4 settembre.
Le tappe
Un altro tratto molto antipatico sono gli otto chilometri tra Fabriano Ovest e Fabriano Est: cinque delle sei gallerie in serie vanno fatte sempre in doppio senso di marcia su unica carreggiata. Perché? Manutenzione ordinaria: lavori di risanamento della pavimentazione su tratti saltuari, dal 14 luglio al 13 agosto, dettaglia Anas che spiega anche un particolare tecnico: il cambio di carreggiata non può avvenire dove ci sono gallerie in serie per motivi di sicurezza stradale.
E questo spiega la chiusura di uno spazio così lungo (otto chilometri) che abbraccia così tanti fornici. Ancora avanti dopo l’uscita Albacina-Cerreto: torniamo ai cantieri per il raddoppio. Siamo al tratto delle gallerie Sassi Rossi e Mariani, a fianco delle quali scorre il famigerato viadotto Mariani. Quello sotto il quale sono stati trovati e ove giacciono ancora i sei fusti di cromo esavalente: si attende la rimozione, poi la bonifica collegata allo stato delle false acquifere sottostanti. L’Arpam potrà dettagliare meglio. Nel frattempo tutto fermo. Qui non è nemmeno possibile fare previsioni. Migliori notizie invece per il tratto immediatamente successivo, di nuovo cantieri per il raddoppio: la galleria Gattuccio nord, è già asfaltata e pronta, la Gola della Rossa nord da 3,7 chilometri invece deve essere pavimentata e fino a qualche giorno fa tra l’inizio del fornice e il corpo principale aveva bisogno di un segmento di canna di circa 100 metri atteso proprio in questi giorni.
Le previsioni
«A me avevano detto ai primi di luglio che i tempi di finanalizzazione di questo particolare tratto sarebbero stati di un paio di mesi – spiega l’onorevole Movimento 5 Stelle, Patrizia Terzoni, una che sulla ghiaia di Serra San Quirico ci è passata spesso - e credo che al massimo a ottobre si possa aprire». Le previsioni combaciano con le parole degli operai che sono sul posto e con la versione ufficiale di Anas che sottolinea tempi brevissimi per la conclusione dell’opera: diciamo ottobre. E a questo punto siamo arrivati quasi alla fine della carrettiera di lusso: il penultimo cantiere che si trova all’altezza dello svincolo di Castelbellino. Si tratta di lavori di risanamento del viadotto omonimo e altri in simultanea: dal 12 al 30 luglio, tecnicamente sarebbe esaurito. Così come dovrebbe essere terminato il tratto a doppio senso di marcia su unica carreggiata tra Monsano e aeroporto: due chilometri di nuovo asfalto attesi entro la fine della scorsa settimana.
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Corriere Adriatico