Bandiere del gusto: le Marche in vetrina con 151 specialità

Bandiere del gusto: le Marche in vetrina con 151 specialità
ANCONA - Sono 151 le “Bandiere del gusto” nelle Marche, le specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. A darne...

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ANCONA - Sono 151 le “Bandiere del gusto” nelle Marche, le specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. A darne notizia è la Coldiretti, sulla  base della sedicesima revisione del censimento dei prodotti agroalimentari tradizionali, presentata in occasione dell’Assemblea nazionale a Roma. Un lavoro, ricorda la Coldiretti Marche, finalizzato a proteggere dalle falsificazioni e a conservare anche in futuro, nella sua originalità, il patrimonio delle tipicità, ma anche a sostenere il turismo enogastronomico. Per l’occasione è stata allestita una mostra nazionale con le varie specialità. Per le Marche sono stati scelti le “visciuli a lu sole” (visciole cotte al sole), che gli agricoltori mangiavano per riprendere forza dopo il lavoro nei campi, la roveja dei Sibillini, un legume fino qualche anno fa a rischio di scomparire, e la Salamora di Belvedere, tipico condimento della Vallesina.


In cima alla classifica delle specialità 2015 ci sono pane, pasta e biscotti con 45 diverse tipologie di prodotti, seguiti da 42 verdure fresche e lavorate (dal Carciofo monteluponese al Marrone di Acquasanta Terme), 30 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere (come il Salame di Fabriano o i ciarimboli), 11 formaggi (dal Casecc al Pecorino in botte), 7 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, dal vino cotto al vino di visciole, 7 tipi di olio, 4 prodotti di origine animale (miele e ricotte) 4 condimenti e una preparazione di pesce. “Un’offerta resa possibile grazie al lavoro degli agricoltori che hanno salvato dall’estinzione molti prodotti e li hanno riportati sulle tavole dei consumatori – sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante -, grazie anche alla rete di vendita diretta dei mercati, delle botteghe e dei punti di Campagna Amica messa in campo con il progetto filiera agricola italiana”.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico