Le Marche gourmet restano a 11 stelle. Nessuna new entry, la Guida Michelin ha assegnato ieri i riconoscimenti per i ristoranti

Ancora otto i nostri ristoranti al top: Uliassi, Madonnina, Andreina, L’Arcade, Retroscena, Nostrano, Il Tiglio e Dalla Gioconda

Le Marche gourmet restano a 11 stelle. Nessuna new entry, la Guida Michelin ha assegnato ieri i riconoscimenti
ANCONA Le Marche si confermano una speciale destinazione per esploratori epicurei. La Guida Michelin - la più nota e affidabile del mondo che, sin dal 1931, celebra non...

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ANCONA Le Marche si confermano una speciale destinazione per esploratori epicurei. La Guida Michelin - la più nota e affidabile del mondo che, sin dal 1931, celebra non l’enogastronomia ma valuta il viaggio come un esperienze indimenticabile e raccomanda luoghi speciali - nella 69esima edizione presentata ieri a Brescia ha di nuovo incoronato con 11 stelle il firmamento marchigiano. Una conferma che vale quanto avere delle novità poiché va a riconoscere il valore e la qualità delle proposte della nostra regione che, nella storia della sua gastronomia, non ha mai ricevuto così tanti riconoscimenti. Un’edizione, comunque, davvero ricca di sorprese. 

 


Le sorprese


Due nuovi ristoranti raggiungono l’olimpo delle tre stelle, cinque conquistano le due stelle e ventisei chef possono d’ora in poi sfoggiare l’ambito fiore. Il che porta a 395 la galassia dei ristoranti scelti dalla “Bibbia Rossa”, divisi tra 13 tre stelle, 40 due stelle e 342 una stella. Per gli anonimi ispettori, «la cucina eccezionale, quella che vale il viaggio» e si merita le tre stelle è di Mauro Uliassi di “Uliassi” a Senigallia, quella «eccellente e che merita una deviazione» e, quindi, le 2 Stelle sono di nuovo tutte dell’enfant terrible Moreno Cedroni e La Madonnina del Pescatore di Marzocca di Senigallia. Mentre i ristoranti 1 Stella ossia «la cucina di grande qualità da prevedere come tappa» è di nuovo assegnata da Nord a Sud allo chef Davide Di Fabio del ristorante Della Gioconda (Gabicce Monte), a Stefano Ciotti del Nostrano (Pesaro), allo chef Errico Recanati di Andreina (Loreto), a Sergeev Nikita de L’Arcade e a Pierpaolo Ferracuti e Richard Abouzaki del Retroscena (i due locali sono a Porto San Giorgio). «La selezione 2024 - ha commentato Gwendal Poullennec, direttore internazionale delle Guide Michelin - racchiude un nuovo record per la penisola. Sottolinea quanto la tradizione della cucina italiana e l’innovazione siano un connubio perfetto per esperienze culinarie eccezionali, ricche di emozioni, storia e convivialità». Ma è anche un’edizione che premia i giovani. Sono 11 gli chef con età uguale o inferiore ai 35 anni, 4 dei quali under 30. Poi, grande importanza è stata di nuovo data alla sostenibilità con l’assegnazione di 13 nuove Stelle verdi, che portano a 58 il totale dei ristoranti in Italia. Nell’assegnare il riconoscimento, gli ispettori prendono in considerazione la produzione delle materie prime, il rispetto del lavoro e il supporto dei produttori locali, la riduzione degli sprechi, la gestione dei rifiuti, le azioni mirate a minimizzare l’utilizzo delle risorse energetiche e l’impatto della struttura sull’ambiente, la formazione sostenibile dei giovani. 


La virata green


A regalare la sua prima stella verde alle Marche è stato lo chef Davide Di Fabio del ristorante Della Gioconda ed è stata confermata quest’anno. Ha abolito la plastica monouso, utilizza materiali di basso impatto, un riscaldamento geotermico e la certificazione italiana “100% plastic free” ma più di tutto cerca di sensibilizzare tutti i suoi fornitori in questa direzione. Perché la sostenibilità deve essere la stella polare in ogni firmamento.
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Corriere Adriatico