Sì della giunta regionale a un "bilancio di guerra"

Spacca e Marcolini
ANCONA - la giunta regionale ha approvato un bilancio di guerra. Così il presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca...

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ANCONA - la giunta regionale ha approvato un bilancio di guerra.




Così il presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca ha definito la proposta Bilancio preventivo 2015 e pluriennale 2015-2017 (Legge finanziaria regionale) approvata oggi dalla giunta, con la trasmissione dei documenti all'Assemblea legislativa per l'adozione. Le difficoltà legate all'entrata in vigore delle nuove regole di contabilità nazionale e le disposizioni della Legge di stabilità nazionale, ancora all'esame del Parlamento, hanno reso difficoltosa e problematica la preparazione dei bilanci regionali. In questo quadro, le Marche hanno messo a punto un documento che cambia le regole contabili della spesa: le risorse saranno disponibili non sulla base dello storico, cioè di quanto si è sempre assegnato, ma della cantierabilità dei progetti. Così, a fronte di tagli nazionali definiti «non sostenibili, in assenza di una di qualsiasi strategia di programmazione qualitativa orientata alla valorizzazione della virtuosità», la Regione riesce a non compromettere le assegnazioni per i principali capitoli e settori del bilancio.


«È un bilancio di guerra che costringe le Regioni a rimodulare la propria capacità di spesa secondo criteri nuovi, considerando che si azzerano i trasferimenti statali e che le entrate proprie diminuiscono per la contrazione dei redditi causata dai lunghi anni di crisi economica che l'Italia sta attraversando» afferma Spacca. «Lo stesso ruolo costituzionale delle Regioni viene messo in discussione. Questo - osserva - non può non ripercuotersi sulla predisposizione dei bilanci e sulla programmazione degli investimenti». Le Marche, che hanno sempre avuto bilanci in ordine e hanno conseguito premialità per questo motivo, «riescono a predisporre un proprio documento contabile, ma con una capacità di spesa che viene affidata unicamente alle risorse europee che introducono nuove regole, la necessità di una maggiore progettualità e l'allocazione delle risorse dalle spese correnti a quelle per investimenti». Anche l'assessore Pietro Marcolini parla di «una situazione complessa, che la mancata approvazione della Legge di stabilità nazionale appesantisce ulteriormente». «A fronte di una manovra del Governo nazionale che, dice Marcolini, »mette in crisi la maggior parte delle Regioni, data l'entità di tagli che, per le sole Marche ammontano a oltre 230 milioni, la Regione fa una scelta che cerca di dare elementi di certezza e stabilità alla comunità: in altri termini, teniamo in equilibrio la Regione, nonostante l'incertezza degli scenari«. »Abbiamo compiuto una scelta responsabile, che consente un minimo di operatività alla Regione, consapevoli che quanto fatto e quanto sempre garantito, oggi, purtroppo, non è più un motivo che possa condizionare l'assegnazione delle modestissime risorse disponibili«.

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Corriere Adriatico