Marche maglia nera per i fondi Ue? Castelli non ci sta: «Risorse ereditate»

Marche maglia nera per i fondi Ue? Castelli non ci sta: «Risorse ereditate»
Ottimizzare le risorse a disposizione e ridurre a zero i veleni. Guido Castelli rispedisce al mittente le critiche, rivolte alla sua squadra di governo, sulla gestione del Fondo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ottimizzare le risorse a disposizione e ridurre a zero i veleni. Guido Castelli rispedisce al mittente le critiche, rivolte alla sua squadra di governo, sulla gestione del Fondo europeo di sviluppo. La formula dell’assessore regionale uscente al Bilancio, prossimo a varcare la soglia di Palazzo Madama, è basica: «Fatti».

 

Per l’ex governatore Luca Ceriscioli è un fatto anche essere maglia nera in Italia per la spesa di quelle risorse. 
«Non lo accetto proprio. Innanzitutto perché noi abbiamo ereditato quel fondo comunitario che era programmato per gli anni 2014-2020. Siamo entrati nella terza fase del piano, a valle, molto a valle. I capitoli di spesa furono approvati dall’allora ex presidente di Palazzo Raffaello Gian Mario Spacca e gestiti dal suo successore Ceriscioli. Poi c’è un altro fatto che reputo essenziale».

Prego, continui pure con lo sfogo.
«Il programma operativo del Fondo europeo di sviluppo delle Marche ha una dotazione finanziaria pari a 585,4 milioni di euro di cui 248 milioni di risorse aggiuntive assegnate alla nostra regione per far fronte alle conseguenze della serie di eventi sismici che hanno colpito il territorio a partire dall’agosto 2016: una modifica al programma approvata dall’Unione europea con decisione del 19 dicembre 2017 e disponibilità delle risorse aggiuntive dal 2018».

Quindi?
«La gestione di quel denaro è stata riprogrammata a partire da quella data e perciò non è corretto confrontare i risultati della nostra gestione con quella di altre regione che hanno iniziato prima a lavorarci. Altro che fanalino di coda».

Così non abbassa cero il livello della polemica. L’alimenta. 
«Tutt’altro. Dico solo che l’importante e amministrare bene, semplificando al massimo le procedure, le risorse che ci verranno destinate. Tutte».

Traduca quel “tutte”.
«Subito. Come regione di transizione, ovvero declassata e non più considerata tra quelle più sviluppate del centro-nord, avremo a disposizione più di un miliardo di euro. Pensiamo piuttosto a come usare quel denaro». 

Molto presto si trasferirà a Roma. Destinazione: Senato. Da lì cosa farà per lo sviluppo della sua terrà? 


«Continuerò a lavorare fitto con il governatore Francesco Acquaroli e con tutti gli assessori. Insieme guarderemo nella stessa direzione: le Marche». 

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico