Da Bruno a Roberto: la Dynasty Cardinali. Il presidente di Confindustria resterà leader

Da Bruno a Roberto: la Dynasty Cardinali. Il presidente di Confindustria resterà leader
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FERMO In 15 giorni il Fermano ha visto il cambio di proprietà di due aziende simbolo dell’imprenditoria locale. Se per la Civitanavi Systems il passaggio nelle mani di Honeywell deve ancora perfezionarsi (il colosso Usa ha lanciato un’Opa ancora in corso), quello della Tecnofilm a Versalis-Eni è cosa fatta.

Tecnofilm, che nasce nel 1991 proseguendo l’attività di Euronord, è oggi tra le prime industrie europee produttrici di poliolefine funzionalizzate e compounds termoplastici destinati sia all’industria calzaturiera che alla produzione di articoli tecnici. Ma soprattutto è stata (almeno fino a ieri) il gioiello della famiglia Cardinali.

 

Confindustria

Di Bruno che l’ha acquisita, coccolata e fatta crescere. E di Roberto, che è l’attuale presidente di Confindustria Marche. Un ruolo che ricopre dal 2022 e che scadrà nel 2026. Che succederà ora che la sua azienda è stata ceduta? Nulla, sembrerebbe. Il ruolo di Roberto Cardinali alla guida degli industriali marchigiani non sarebbe infatti in discussione. La Cardinali family, tra i suoi numerosi investimenti, possiede anche l’azienda Cellini Stampi, con sede a Civitanova Marche, regolarmente iscritta a Confindustria Macerata.

L’unico cambiamento, più formale che sostanziale, è che il presidente regionale sarà da oggi non più in quota Fermo ma Macerata. Ma sarà difficile che questo possa diventare un problema. Anche perché Cardinali ha coltivato in questi mesi dentro l’associazione ottimi rapporti con tutti. A partire con gli altri presidenti territoriali, che ieri ha chiamato personalmente per informarli dei cambiamenti avvenuti.

Le acquisizioni

Cambiamenti che hanno avuto, come si diceva, proprio il Fermano come epicentro nelle ultime settimane. «Ci saranno altre acquisizioni» prevede Giuseppe Tosi, direttore di Confindustria Fermo. Che poi prosegue: «Non sono contrario a queste operazioni. Vuol dire che il territorio è capace di esprimere delle realtà attrattive, con un grande know-how alle spalle, e figure professionali di elevato livello. Le imprese che fanno investimenti di questo genere vengono qui per restarci. Ritengo sia un motivo di vanto l’arrivo delle griffe della moda, ad esempio, così come le acquisizioni di questo genere». Secondo lo stesso Tosi non genera preoccupazione il fatto che le imprese rappresentative del territorio vengono rilevate. E non è nemmeno una questione di dimensioni perché «nel mercato trovi sempre il pesce più grande». Il direttore di Confindustria Fermo ribadisce più volte che ogni acquisizione andrebbe valutata singolarmente. Una riflessione generata dal fatto che a gestire Tecnofilm c’era un imprenditore giovane e preparato come Roberto Cardinali che garantiva continuità nella gestione dell’impresa.

«Le aziende che arrivano portano anche un supporto manageriale, pianificano uno sviluppo. Non sono d’accordo quando si parla di impoverimento del territorio» afferma Tosi. La preoccupazione potrebbe invece riguardare l’attenzione al territorio e al sociale.

 

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Corriere Adriatico