Marche sempre più digitali, gli utenti insoddisfatti della pubblica amministrazione

Marche sempre più digitali, gli utenti insoddisfatti della pubblica amministrazione
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E il web si trasforma in una vetrina importante anche per il nostro Made In, dalla moda alle tipicità dell’enogastronomia locale tanto che crescono le ricerche da smartphone e tablet dei nostri prodotti.



È la Confartigianato a fare il punto sull’economia digitale nella nostra regione e su come sta evolvendo il business anche delle micro e piccole imprese marchigiane grazie alla rete.



Nelle Marche sono 11.113 gli addetti delle imprese dell’Ict; di questi ben 6.631 operano in imprese con meno di 20 addetti, pari al 59,7%, incidenza che colloca la nostra regione al 9° posto in Italia.



Sempre secondo l’analisi della Confartigianato il 58,8% degli internauti delle Marche è attivo sui social network, più della media italiana (57%); il 32,8% dei marchigiani invece che ha utilizzato internet per interagire con la Pubblica Amministrazione è insoddisfatto (tra i parametri considerati la facilità nel trovare informazioni, la disponibilità di informazioni riguardanti lo stato di avanzamento della pratica, la facilità di utilizzo dei servizi disponibili sul sito web).



Secondo una elaborazione della Confartigianato sulla base dei dati estratti dal Rapporto Unioncamere 2015, nel 2014 sono cresciute del 22% le ricerche da smartphone e tablet di prodotti e servizi Made in Italy.



Gli internauti che viaggiano sulla rete in “mobile” dimostrano uno spiccato interesse verso il nostro “made in”. Il fashion, tra abiti e accessori, è la voce più richiesta, e sono in netta crescita le ricerche collegate al turismo e ai prodotti agroalimentari. Una ricerca che talvolta è propedeutica all’acquisto grazie all’e-commerce.



Secondo l’analisi della Confartigianato sull’economia digitale delle Marche, il 38,2% degli utenti marchigiani di internet fa acquisti online; tuttavia l’opportunità di vendere online è sfruttata solo dal 4,2 delle microimprese attive sul territorio della nostra regione, contro una media nazionale del 5,1%, mentre il 19,1 acquista sul web. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico