Covid, ondate e picchi dei ricoveri nelle Marche: terapie intensive al riparo

Covid, ondate e picchi dei ricoveri nelle Marche: terapie intensive al riparo
ANCONA  - C’è ondata e ondata e ogni volta che il virus risolleva la testa, aumentando i contagi, non è che gli effetti siano sempre gli stessi,...

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ANCONA  - C’è ondata e ondata e ogni volta che il virus risolleva la testa, aumentando i contagi, non è che gli effetti siano sempre gli stessi, soprattutto nei reparti ospedalieri. Molto è dipeso, nella stratigrafia temporale dell’epidemia, da quale variante di Sars-Cov-2 stava gonfiando le curve. E soprattutto c’è un prima e dopo nettissimo, nei 28 mesi di convivenza con il Covid-19, e riguarda i vaccini. L’ultimo picco di diffusione virale raggiunto prima che la campagna di immunizzazione avesse coinvolto tutte le fasce d’età, quello del marzo 2021, sotto la spinta della variante Alfa arrivata dall’Inghilterra, aveva fatto registrare nelle Marche, come nel resto d’Italia, un elevato tasso di ospedalizzazione dei contagiati. 

 
Massima espansione
Nella fase di massima espansione l’incidenza settimanale era arrivata a 353 nuovi casi ogni 100mila marchigiani, vale a dire circa 5mila nuovi contagi a settimana, e i ricoveri per Covid avevano raggiunto un picco di quasi mille, 157 dei quali in terapia intensiva. Nel gennaio scorso, quando alla variante Delta aveva già cominciato ad avvicendarsi Omicron, il picco dell’incidenza settimanale arrivò al record di 2.695, con oltre 122mila nuovi contagi in un mese. Eppure, proprio grazie alla protezione dei vaccini, le curve dei ricoveri si mantennero più basse, con un picco di 62 pazienti in terapia intensiva e di 347 in area medica: valori più che dimezzati rispetto alla precedente ondata, nonostante la diffusione virale fosse oltre 7 volte più intensa. 


Il disallineamento tra la curva dei contagi e quelle dei ricoveri si è fatto ancora più netto con il diffondersi in esclusiva della variante Omicron, anche grazie a una campagna di vaccinazione che nel frattempo aveva raggiunto il 92% dei marchigiani sopra i 5 anni d’età. La scorsa primavera, a cavallo tra marzo e aprile, il picco dei contagi aveva raggiunto un’incidenza settimanale di 1.192 nuovi casi ogni 100mila residenti, più di 17mila a settimana, ma le curve dei ricoveri mostravano pendenze addolcite, con un picco di 246 ricoveri in area medica e 13 in terapia intensiva.
La sorpresa estiva 
Adesso, in quest’ondata di inizio estate che ha sorpreso tutti, la diffusione virale è agli stessi livelli del picco di aprile. Ieri l’incidenza settimanale, con i 3.076 nuovi casi di giornata, è salita a quota 1.122 ogni centomila abitanti, con un +52% in sette giorni. Ma i ricoveri per Covid sono praticamente la metà: 141 in area medica e 6 in area medica, dopo un picco di 8 toccato martedì.


Anche sul fronte delle vittime, bilancio sempre dolorosissimo, la situazione è mutata con i vaccini. Nell’ultimo mese nelle Marche i decessi correlati all’epidemia sono stati 30 (due nell’ultimo bollettino) in media uno al giorno. Nel marzo 2020, per rendere l’idea dell’effetto devastante delle prime ondate, i decessi erano stati 452.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico