Covid, contagi in discesa: quattro giorni di flessione aspettando la fine dello stato di emergenza

Covid, contagi ancora in frenata: quattro giorni di flessione aspettando la fine dello stato di emergenza
ANCONA  - Le Marche si avviano alla fine dello stato d’emergenza Covid, decretato dal Governo per giovedì prossimo, con le curve principali dell’epidemia...

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ANCONA  - Le Marche si avviano alla fine dello stato d’emergenza Covid, decretato dal Governo per giovedì prossimo, con le curve principali dell’epidemia in flessione. Sia nei nuovi casi di positività a Sars-Cov-2, che chiudono la settimana con numeri inferiori alla precedente (-2,3%), dopo due settimane al rialzo; sia per i ricoveri nei reparti Covid, che anche ieri sono scesi in area medica (226 pazienti, -2 rispetto al giorno prima), come pure in terapia intensiva (9 ricoveri, -1).


 
La circolazione virale resta comunque molto diffusa, più o meno il doppio rispetto all’inizio dell’anno, quando anche nella nostra regione cominciava a sentirsi l’effetto della variante Omicron, molto più contagiosa rispetto alle altre versioni del ceppo arrivato da Wuhan. Con i 2.062 nuovi casi accertati ieri, l’incidenza settimanale è scesa a 1.127 ogni 100mila abitanti, in leggero calo per il quarto giorno consecutivo ma sempre a livelli molto sostenuti. Motivo in più per non abbandonare le precauzioni basilari, nonostante si vada verso un allentamento delle restrizioni a partire da venerdì prossimo, quando si tornerà ad esempio a consumare ai tavoli all’aperto di bar e ristoranti senza Green pass, gli impianti sportivi potranno affollarsi senza limiti di capienza, nei negozi si potrà entrare senza mostrare alcun certificato.


Le normali cautele - mascherine, mani igienizzate e niente assembramenti - servono soprattutto per proteggere le persone più fragili. Perché anche quest’ultima variante del virus che ha soppiantato tutte le altre è capace di fare del male, specie a chi non è vaccinato e ha patologie pregresse. Anche ieri il bollettino dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche segnalava purtroppo altri cinque decessi correlati al Coronavirus. E non tutti di persone anziane: insieme a tre pazienti con più di 85 anni, tra i decessi di giornata si registrano quelli di una 62enne di Corridonia ricoverata a Torrette e di un 66enne di San Severino.

Ma in questa fase la pressione dell’epidemia sul sistema sanitario marchigiano - grazie allo scudo della campagna vaccinale di massa - non è nemmeno paragonabile rispetto a un anno fa, quando il siero anti-Covid non era stato ancora somministrato a larghe fasce di popolazione. Nel picco del marzo 2021, quando imperversava la variante alfa arrivata dal Regno Unito, l’occupazione per Covid dei posti letto totali aveva raggiunto nelle Marche il 66% in area medica e il 61% in terapia intensiva.


Adesso, con l’ultimo aggiornamento di ieri, la saturazione dei posti letto è al 22,1% in area medica e appena al 3,5% in terapia intensiva. E continua ad assottigliarsi la platea dei “positivi attuali”, il numero dei marchigiani con un’infezione ancora attiva, tra ricoverati e isolati in casa: ieri 16.460, oltre 700 in meno del giorno prima.

 

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Corriere Adriatico