ANCONA - Un quadro in cui persistono fattori critici ed incertezze. Così lo scenario delle costruzioni nelle Marche, secondo i dati elaborati da Confartigianato: in un anno...
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Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato sulla dinamica delle compravendite, nel 2015 nelle Marche le transazioni di immobili residenziali sono state 9.687, +6,6 % rispetto al 2014, e 8.954 quelle non residenziali, in crescita dello 0,9 % rispetto all’anno precedente. Volumi che stanno registrando un recupero, se si considera anche il lungo periodo 2008-2015 (- 47,1% le transazioni residenziali; - 50% non residenziali). Sono 16.260 le imprese artigiane delle costruzioni nelle Marche; tra il 2009 e il 2015 ne sono scomparse 2.454 (-13,1%), tra il 2014 e il 2015 506 (-3%). La flessione più rilevante in quest’ultimo anno nella provincia di Pesaro e Urbino (-5%). Quanto al lavoro, sono circa 35mila gli occupati del comparto nella nostra regione, concentrati soprattutto nel Pesarese (12mila) e nella provincia dorica (9.000) e di Macerata (8.000).
L’occupazione del settore nelle Marche cala del 7,9% in un anno (variazione assoluta dal 2014: -3.000 unità). In questo scenario, c’è aspettativa per il settore dagli incentivi e dal nuovo Codice degli Appalti. Nell’ultimo biennio le manovre di bilancio – Leggi di stabilità 2015 e 2016 – hanno sostenuto le agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e per risparmio energetico mettendo a disposizione importanti risorse. Questo sta determinando una maggiore propensione delle famiglie ad effettuare interventi sugli immobili: cresce la quota di consumatori che manifestano l’intenzione nei prossimi 12 mesi di effettuare spese per la manutenzione straordinaria dell’abitazione. Una importante aspettativa per il settore è riposta inoltre nel nuovo Codice degli Appalti pubblici che, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, recepisce alcune sollecitazioni avanzate da Confartigianato per consentire agli artigiani e alle micro e piccole imprese di cogliere le opportunità del mercato.
Ma dietro questi risultati si nasconde ora l’incognita dell’applicazione del Codice su cui Confartigianato continuerà a vigilare. Inoltre, c’è da colmare il gap che oggi discrimina le piccole imprese e le tiene lontane dalla partecipazione agli appalti: basti dire che in Europa le Pmi generano il 58% della ricchezza nazionale, ma vincono soltanto il 29% delle gare, con un indice di discriminazione del 29%. In Italia questa discriminazione è massima, e raggiunge il 47%. Obiettivo della Confartigianato sarà quello di ridurre progressivamente questa distanza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico