Le cooperative di pesca: «Riconvertire le vongolare? Al momento l'alternativa non esiste»

Le cooperative di pesca: «Riconvertire le vongolare? Al momento l'alternativa non esiste»
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ANCONA - Ammette che le vongolare hanno un impatto sull'ecostistema marino ma "parlare di un piano di riconversione, attuato molti anni fa per ridurre la flotta con l'impiego di ingenti fondi pubblici, non è oggi realistico". L'Alleanza delle Cooperative Italiane del settore pesca replica con un lettera a perta a Roberto Danovaro, docente dell'Università Politecnica delle Marche e presidente della Stazione Zoologica di Napoli,che dalle colonne del Corriere Adriatico aveva lanciato l'allarme sull'impatto delle vognolare.


"Le draghe idrauliche - si legge -, come qualsiasi altro attrezzo consentito dalla normativa italiana ed europea, hanno sicuramente un impatto sull'ambiente marino e in particolare sui fondali ma si tratta di stabilire se è sostenibile ed entro quali limiti. La flotta è altamente specializzata e fermare questo mestiere significherebbe demolirla con conseguenti effetti economici ed occupazionali che devasterebbero le comunità di pescatori; ma parlare di un piano di riconversione, attuato molti anni fa per ridurre la flotta con l'impiego di ingenti fondi pubblici, non è oggi realistico. Negli ultimi anni il comparto grazie proprio all'abbassamento della taglia minima della vongola, ha ridotto lo sforzo di pesca di un terzo e sta compiendo ulteriori passi per razionalizzare e regolare sempre meglio prelievo e mercato. Intervenire in questa fase con articoli e lettere ai giornali parlando di impatti devastanti di una flotta da riconvertire rischia solo di fare danni e di compromettere il futuro di un comparto produttivo senza che esistano risorse e strumenti per soluzioni alternative praticabili". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico