Marche, il commissario Castelli a gamba tesa: «Opportunismo delle banche sul 110%. Ora coinvolgiamo soggetti pubblici»

Marche, il commissario Castelli a gamba tesa: «Opportunismo delle banche sul 110%. Ora coinvolgiamo soggetti pubblici»
ANCONA- Guido Castelli, commissario alla ricostruzione post sisma: con la prima tranche di risorse del progetto NextAppennino sbloccata ieri, per le imprese del cratere arrivano...

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ANCONA- Guido Castelli, commissario alla ricostruzione post sisma: con la prima tranche di risorse del progetto NextAppennino sbloccata ieri, per le imprese del cratere arrivano investimenti da oltre 400 milioni di euro, di cui 161 dal pubblico: bastano per ripartire?


«Questa è, appunto, una prima tranche. Per ogni euro messo in campo dal Fondo complementare per il sisma, c’è una media di due euro di investimento del privato. L’obiettivo è far rinascere i territori del cratere anche da un punto di vista economico e sociale. Tanto importante quanto la ricostruzione degli edifici».

 
A proposito di ricostruzione: a che punto siamo?
«La ricostruzione leggera viaggia su un 40% di sviluppo dei lavori, mentre è ancora molto indietro quella pesante legata ai danni gravi. Qui abbiamo liquidato circa il 14% della spesa stimata».

A cosa è dovuta questa percentuale ancora così bassa?
«Pesa l’incertezza determinata dall’incaglio che c’è stato sul Superbonus 110%. Dopo aver ottenuto dal Governo che la cessione del credito fosse mantenuta nel cratere, stiamo lavorando con il mondo del credito per sbloccare la situazione».

A proposito del Superbonus: alcune imprese del cratere lamentano che non sia più al 110% ma sempre più spesso intorno all’85%: che succede?
«Molte banche che acquistano il credito, per 100 euro ne ridanno 80/85: è il loro margine di guadagno, una negoziazione finanziaria. Un atteggiamento opportunistico che dobbiamo superare».

Così non è più Superbonus 110% neanche nel cratere, però: come intendete intervenire?
«Stiamo cercando di stimolare l’intervento di grandi soggetti pubblici che si rendano disponibili ad acquistare crediti a condizioni meno gravose per ridurre gli spazi di negoziazione finanziaria delle banche. Ma c’è una buona notizia».

Ovvero?
«Molte imprese edili stanno tornando a lavorare nel cratere grazie al fatto che solo qui sono stati mantenuti sconto in fattura e cessione del credito del Superbonus. Ma dobbiamo stare attenti agli aumenti dei costi: in qualche caso portano anche a 3mila euro al metro quadro. Caro prezzi che deriva prevalentemente da una bolla speculativa».

Un ulteriore problema che va ad acuire una situazione già molto complessa.
«Ma non molliamo. Nell’ambito del progetto NextAppennino stiamo anche lavorando su un progetto di digitalizzazione e monitoraggio di frane, dissesti e tenuta delle condotte idrauliche per evitare la dispersione dell’acqua. Per le quattro regioni del cratere ci saranno complessivamente 168 milioni di euro, di cui il 64% per le Marche». 

Il futuro del cratere in una parola?


«Sono tre gli aggettivi che utilizziamo per descrivere il futuro del cratere: connesso, sicuro e sostenibile». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico