ANCONA - La creazione di un consorzio unico regionale significherebbe la fine della pesca delle vongole nelle Marche, facendo del settore principe dell'economia ittica un...
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“Per vent'anni il modello di gestione attuato nelle Marche è stato di esempio a livello nazionale, tanto che un terzo dell'intera flotta italiana del comparto opera proprio nelle Marche. Un numero elevato di imbarcazioni, ma che grazie a questo sistema ha permesso ad un numero elevatissimo di imprese di prosperare, - si legge in una nota -. grazie ad un'attenta politica di conservazione, di controllo e di raccolta, capace di garantire l'equilibrio tra numero di operatori ed una seppur limitata consistenza della risorsa ittica, garantendo una sostenibilità economica minima ed una sostenibilità ambientale”. «Consentire ora a 221 imbarcazioni di pescare dovunque vogliano significa concentrare di volta in volta lo sforzo di pesca su una sola zona dove magari gira voce si possano essere più vongole e ciò significherebbe devastare completamente quelle aree - denuncia Tonino Giardini, responsabile nazionale di Coldiretti Impresapesca -. Ma la creazione di un comparto unico va contro le disposizioni dello stesso Piano di Gestione Nazionale inviato dall'Italia a Bruxelles, con il rischio di vederselo bocciare nei tribunali». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico