Le Marche ciclabili, per la mobilità dolce conto da 100 milioni

Dalla Ciclovia Adriatica (che ci vede regione capofila in Italia) ai bike park, una pioggia di risorse da mettere a terra entro il 2027

Le Marche ciclabili, per la mobilità dolce conto da 100 milioni
ANCONA La mobilità del futuro si tinge di green. O almeno ci prova. Per realizzare ciclovie, ponti ciclopedonali e bike park, da qui al 2027 le Marche metteranno sul piatto...

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ANCONA La mobilità del futuro si tinge di green. O almeno ci prova. Per realizzare ciclovie, ponti ciclopedonali e bike park, da qui al 2027 le Marche metteranno sul piatto risorse per quasi 100 milioni di euro, tra fondi europei, statali e regionali. Una rete viaria dolce, su misura per le due ruote, che faccia da cerniera in un territorio diviso al suo interno. Il progetto parte da lontano: i primi passi furono mossi dalla giunta Ceriscioli, che aveva scommesso molto su questa tipologia di infrastruttura. Poi nel 2020 a Palazzo Raffaello è cambiata bandiera politica, ma non l’indirizzo: anche l’esecutivo guidato da Francesco Acquaroli ha continuato a investire sulle ciclabili, facendone un capitolo a sé stante all’interno del Piano delle infrastrutture. 

Il cronoprogramma


Piano che dettaglia tempi e risorse destinate. Ma se con l’orizzonte temporale fissato al 2027 il quadro è quasi del tutto definito, oltre quella deadline la situazione si fa più fumosa. Andiamo a vedere nello specifico lo stato dell’arte della mobilità del futuro made in Marche. Tra gli interventi con vista 2027, alcuni hanno già i lavori avviati, come nei casi della ciclovia del Foglia nel tratto Vallefoglia-Tavullia-Montecalvo da 5,5 milioni di euro, della ciclovia dell’Esino tra Falconara, Jesi, Serra San Quirico, Genga e Sassoferrato che pesa per 7,1 milioni, e due tratti della ciclovia del Tronto: il segmento San Benedetto-Riserva della Sentina-Monteprandone (1,5 milioni) e quello Spinetoli-Ascoli (6,4 milioni). Allo stesso punto dell’iter progettuale ci sono poi i ponti ciclopedonali sul Chienti (4,3 milioni) e sul Cesano (4,5 milioni).


Le fasi


Lavori in corso anche per il II e il III lotto del Bike Park del Montefeltro, per un intervento da 1 milione di euro. Siamo invece alla fase dei progetti (tra definitivi e di fattibilità tecnico economica) per la ciclovie del Foglia nel tratto Pesaro-Vallefoglia (2 milioni), del Metauro (Fano-Cuccurano-Cartoceto per 9,5 milioni), del Cesano (Marotta-Mondolfo per 800mila euro). E ancora, la ciclovia del Musone (Loreto-Osimo per 650mila euro), del Tenna (Porto Sant’Elpidio-Campiglione di Fermo, per 3,3 milioni), Aso (Pedaso-Monterubbiano per 3,3 milioni) e Tesino (Grottammare per 300mila euro). Per il ponte ciclopedonale del Tronto mancano invece all’appello 1,7 milioni di euro sui 3,5 necessari. Discorso a sé merita la Ciclovia Adriatica, che corre lungo la costa dal Veneto alla Puglia e ci vede regione capofila nel maxi progetto. Entro il 2027 la Regione conta di portare a casa i lotti finanziati per 38,3 milioni di euro (tra Fesr e fondi statali), ma il completamento dell’opera non è ancora all’orizzonte e se ne riparlerà nel 2032. Stessa sorte che tocca anche a diverse delle ciclovie che, in alcuni tratti, chiudono i cantieri nel 2027, in altri chissà. Solo per citarne alcune, la ciclovia del Foglia nel segmento Montecalvo in Foglia - Sassocorvaro, o la ciclovia del Tenna tra Campiglione di Fermo e Montefortino. In questi casi siamo ancora alle ipotesi progettuali, dunque non ci sono ancora né le risorse stanziate, né cronoprogrammi precisi. Come accade anche per Biciclovia del Conero, per la ciclovia del Misa nel tratto Senigallia-Arcevia, e la ciclovia dell’Ete Vivo, tra Porto San Giorgio e Fermo. Per vederle realizzate avremo ancora parecchio da aspettare.
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Corriere Adriatico