Direzione artista della Form, adesso interviene il Tar: «Accesso agli atti per il bando»

Direzione artista della Form, adesso interviene il Tar: «Accesso agli atti per il bando»
ANCONA - Sull’intricata vicenda della nomina per il direttore artistico della Form adesso interviene il Tar. Venerdì, con un’ordinanza lampo ad appena 24 ore...

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ANCONA - Sull’intricata vicenda della nomina per il direttore artistico della Form adesso interviene il Tar. Venerdì, con un’ordinanza lampo ad appena 24 ore dalla prima udienza, il Tribunale Amministrativo delle Marche ha dato ragione alla ricorrente Santa Pirruccio - rappresentata dagli avvocati Andrea Filippini e Laura Versace - che chiedeva l’accesso agli atti che sono conseguiti al bando del 20 maggio per individuare i candidati al ruolo.

 

La sentenza di merito è fissata per il 22 febbraio 2023, ma intanto Pirruccio, consultando i documenti finora non resi pubblici, potrà cercare di capire cosa è andato storto tra l’indicazione del suo nome per l’incarico da parte della commissione valutatrice regionale e lo stallo all’interno del consiglio di amministrazione, che non lo ha mai votato all’unanimità. Uno stallo talmente prolungato - il successore di Fabio Tiberi avrebbe dovuto raccoglierne il testimone alla direzione artistica già dal 1 settembre - e inusuale che nel frattempo si è dimesso mezzo cda e la Regione è stata costretta a commissariare la Fondazione.

A guidarla da metà novembre c’è infatti un commissario straordinario, l’avvocato Paolo Pauri, che starebbe valutando l’ipotesi di ripetere il concorso così da azzerare la procedura che nel frattempo si è trasformata in un ginepraio. Ma intanto la più importante orchestra nel panorama musicale langue nelle sabbie mobili ed è a rischio la Stagione sinfonica 2023. A lanciare l’allarme sono stati i sindacati del settore dello spettacolo, che hanno chiesto un incontro urgente al commissario per parlare delle prospettive nell’immediato futuro.


L’impasse


L’impasse si è generato durante la scorsa estate. A giugno, la commissione valutatrice - che vedeva tra i componenti anche la dirigente regionale del settore Cultura Daniela Tisi, in quota Lega - si era espressa sul nome, scegliendo Pirruccio (del Conservatorio Rossini) come nuova direttrice. Il cda della Fondazione, allora presieduto da Marco Manfredi (che si è dimesso il 20 ottobre), non si è mai espresso all’unanimità e ciò ha provocato uno stallo da cui non si è più usciti. Dietro lo stand by sulla nomina ci sarebbe stato il veto posto dal capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli. A questa situazione kafkiana sono conseguite, nell’ordine, le dimissioni, oltre che del presidente Manfredi, anche di altri due consiglieri nel giro di pochi giorni, il commissariamento e, dulcis in fundo, il duello in tribunale tra Form ed una delle candidate al bando a dir poco sfortunato. Una matassa che la Regione cerca di sbrogliare con la nomina di Pauri a commissario con il compito di «porre fine al blocco amministrativo-gestionale, per assicurare l’attività della Fondazione fino alla costituzione del nuovo consiglio di amministrazione». Riusciranno i nostri eroi?

 

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Corriere Adriatico