Con il mercato libero del gas 80mila marchigiani truffati dal call center: danni per 9,5 milioni di euro

Raggirati da call center fasulli. Le vittime sono soprattutto uomini tra i 27 e i 37 anni

Con il mercato libero del gas 80mila marchigiani truffati dal call center: danni per 9,5 milioni di euro
ANCONA - I nostri contatori sono terra di conquista. La colpa è della fine del mercato tutelato per il gas prevista per luglio. Riguarda un consumatore su quattro che...

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ANCONA - I nostri contatori sono terra di conquista. La colpa è della fine del mercato tutelato per il gas prevista per luglio. Riguarda un consumatore su quattro che dovrà passare al mercato libero. E ce ne stiamo già rendendo conto, bombardati da richieste, consigli e proposte di tariffe. «Purtroppo, la liberalizzazione della telefonia, dell’energia elettrica avvenuta il 10 gennaio e del gas fra pochi mesi sta scatenando operatori truffaldni che cercano di appioppare” un nuovo contratto a tanti malcapitati - spiega l’avvocato Floro Bisello, segretario nazionale dell’Associazione a difesa dei Consumatori - Esasperando e facendo leva nel contempo sul risparmio, salvo non illustrare la componente onerosa come, ad esempio, i costi aggiuntivi omessi intenzionalmente, ottengono un sì fatidico».

 

La situazione

Dai dati Adusbef risulta che il 5,5% dei marchigiani sono già stati vittime di truffa. Il danno risulta in media di 120 euro a persona, ma complessivamente equivale a 9,5 milioni. Sono soprattutto i giovani uomini a cadere nel tranello. Quelli nati tra il 1983 e il ‘97 (il 64%) che hanno tra i 27 e i 37 anni. Ciò che colpisce è che le vittime spesso preferiscano non denunciare. «Il 45% rinuncia a proseguire nella denuncia. Molti (il 16,5%) temono di essere giudicati male proprio perché loro stessi si definiscono ingenui, inesperti, avventati, imprudenti – dettaglia Bisello – Poi c’è il 14% delle persone truffate che non vuole assolutamente che i familiari ne vengano a conoscenza». Il sistema è infido.

I casi

Sul display appare il numero di un cellulare o di un numero fisso con prefisso italiano e quello già convince. Arriva la solita prima domanda: «Lei è il signor Mario Rossi?». E e ottenuto il “sì” la comunicazione si interrompe. «Lo scopo dell’atto truffaldino – commenta l’avvocato - consiste proprio nel registrare la risposta, manipolare la telefonata con il copia e incolla. Successivamente, il consumatore riceverà entro 30 giorni una comunicazione dalla quale risulta il trasferimento ad altro gestore e, nel contempo, gli verrà recapitata una fattura di cessazione del precedente contratto». Per chi dovesse riconoscersi in questo scenario, ci sono alcuni rimedi per uscire dall’angolo. Prima di tutto, va inviato un reclamo formale alla nuova società tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al fine di disconoscere il contratto e, se il passaggio è già effettivo, inviare il reclamo intimando la procedura di ripristino alle stesse condizioni del contratto interrotto.

I consigli

Se la società che ha carpito illegalmente il “si” insiste affinché il consumatore truffato onori la fattura, è possibile attivare la conciliazione: il servizio è gratuito. In caso di contratti relativi a gas ed elettricità passare tramite il portale www.arera.it dell’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente); per quanto riguarda l’attivazione illecita di contratti relativi alla telefonia, utilizzare il sito dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni).

 

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Corriere Adriatico