Istituti agrari, nell’ultimo anno +16 di iscritti. Sono 1.477 gli imprenditori under 35 nelle Marche. Quanto ha pesato la pandemia

Istituti agrari, nell’ultimo anno +16 di iscritti. Sono 1.477 gli imprenditori under 35 nelle Marche. Quanto ha pesato la pandemia
ANCONA - Con quasi il 16% in più di iscritti nell’ultimo anno scolastico è boom per gli Istituti agrari di Pesaro, Fabriano, Macerata ed Ascoli. Segno che i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA - Con quasi il 16% in più di iscritti nell’ultimo anno scolastico è boom per gli Istituti agrari di Pesaro, Fabriano, Macerata ed Ascoli. Segno che i giovani vedono sempre di più l’attività agricola come una possibile traiettoria di futuro seguendo anche l’esempio dei 1.477 imprenditori agricoli under 35 marchigiani (143 solo nell’ultimo anno secondo i dati della Camera di Commercio) impegnati in coltivazioni, allevamento, produzione e vendita diretta, servizi di ogni tipo da quelli turistici a quelli legati al benessere e al welfare. Senza dimenticare circa un migliaio di universitari iscritti alla facoltà di Scienze Agrarie dell’Università Politecnica delle Marche

 
Il dossier
È quanto emerge da una analisi Coldiretti sui dati Miur e Centro studi divulga diffusa in occasione della sfilata delle mucche sul red carpet per l’apertura della Fiera agricola e Zootecnica di Montichiari, in via Brescia 129 a Montichiari, la più importante manifestazione italiana a livello internazionale dedicata all’allevamento, con oltre 47mila metri quadri espositivi dove gli agricoltori da tutte le regioni hanno portato i migliori esemplari delle più diverse razze ancora presenti in Italia. Ma a prescindere dalla scelta dell’indirizzo di studi dopo la scuola dell’obbligo è bene formare le nuove generazioni al rispetto della natura e a un consumo consapevole che segue la stagionalità, la qualità dei prodotti e riduca gli sprechi.


Il nuovo obiettivo
Nei giorni scorsi è stato avviato, con le prime lezioni in classe e le prime visite in fattoria, il progetto «Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare», realizzato da Coldiretti Donne Impresa Marche e destinato alle ore di Educazione alimentare nelle scuole.Un progetto educativo al quale finora hanno aderito numerosi istituti scolastici in tutta la regione per circa 4mila alunni coinvolti.


I tutor


Attraverso i tutor della campagna i bambini possono apprendere l’origine dei prodotti, capire se c’è qualcosa da correggere nelle proprie abitudini alimentari e muovere i primi passi in campagna tra gli animali e gli orti. «La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra - sottolinea Coldiretti - e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo». Alla crescita delle nuove generazioni per arrivare alle nuove leve dei futuri protagonisti del made in Italy agroalimentare, si passa per un’istruzione superiore e universitaria capace di trasmettere tradizioni e nuove competenze. «In generale la presenza dei giovani è positiva per l’insieme dell’agricoltura nazionale e per il Paese poiché la capacità di innovazione e di crescita porta le aziende agricole dei giovani ad avere un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più». 


mtb
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico