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ANCONA - Stavolta c’è anche la firma del ministero delle Infrastrutture, Enrico Giovannini. L’ingegner Matteo Africano, 43 anni, ex componente del comitato di gestione del porto di Civitavecchia nominato dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, è stato indicato come nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale Adriatico centrale. Il documento ieri sera non era ancora arrivato alle Regioni interessate (Marche e Abruzzo) per la controfirma ma si tratta di una ratifica formale dell’accordo raggiunto a metà della scorsa settimana, come anticipato dal Corriere Adriatico.
Africano prenderà il posto di Rodolfo Giampieri che dopo quasi sette anni e mezzo tra commissariamento (2013-2015), presidenza semplice (2015-2016) e presidenza di sistema portuale (2016-2020) lascia Molo Santa Maria dopo aver sperato fino a ieri mattina nell’impossibile colpo di scena.
L’impossibile colpo di scena
O almeno: improbabile per lo scetticismo sempre palesato dal governatore Acquaroli e alla luce del suicidio Pd dello scorso autunno (quando una parte dei democrat riuscì a spingere il verde Carrabs alla candidatura); possibile a dicembre quando una complessa tessitura politica nazionale aveva portato dalla sua parte anche la Lega con gli endorsement sotto traccia di Fincantieri ed Msc; infine impossibile dopo il cambio di premier quando il governatore Acquaroli ha avuto un’autostrada per insistere sull’unico candidato della terna perseguibile (gli altri erano l’uscente Giampieri appunto e il segretario dell’Ap di Napoli, Messineo). La volontà politica del governatore era chiara: «discontinuità e competenza». E così è stato. «Più volontà di Acquaroli che del collega Marsilio» dicono dalla commissione trasporti della Camera, fissando un particolare non secondario nella nuova geografia del potere dei porti che vanno da Pesaro a Ortona. Il perché è presto detto: con la scelta del presidente a chiara impronta marchigiana, l’Abruzzo attende il suo turno per la scelta del segretario, la seconda carica in ordine di importanza e per certi versi strategica per la conduzione degli atti. La legge, tecnicamente, dice che il segretario è persona di fiducia del presidente ma con la politica di mezzo viene più facile parlare di spartizione: dunque palla all’Abruzzo. Così come la presidenza Giampieri ha avuto un uomo strategico in Matteo Paroli, così ora Africano dovrà scegliere la persona giusta per la sua conduzione quadriennale. Paroli è in scadenza il 31 luglio prossimo e, sul campo, ha dimostrato di essere un tecnico di valore.
Si guarda all’Abruzzo
Dunque? Si guarda all’Abruzzo per una scelta delicatissima che lascerebbe le Marche con un presidente di Roma e un segretario abruzzese.
Corriere Adriatico