OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - Che fosse un questione difficile da gestire dove tutte le forze politiche in campo hanno fatto di tutto per metterci la firma, si è capito fin da quando è iniziato a circolare il nome dell’ingegnere Matteo Africano come prescelto per guidare l’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico centrale con base ad Ancona. Un dopo Rodolfo Giampieri pieno di insidie in cui si sono giocati gli equilibri fra i partiti al governo, al punto tale da arrivare alla sconfessione del nome indicato dal ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, con la bocciatura in commissione Senato.
L’iter
La storia è nota ed è arrivata alla sua conclusione nei giorni scorsi con il commissariamento del porto dorico che verrà guidato temporaneamente dall’ammiraglio Pettorino, capo delle Capitanerie di porto con tre anni di esperienza anche ad Ancona.
La critica
Ma l’onorevole Lollobrigida l’aspettava al varco e non ha usato eufemismi per commentare le scelte del ministro come pure il periodo di presidenza di Rodolfo Giampieri. «Lei ministro - punta il dito Lollobrigida - ha certificato con la lettera ai presidenti delle regioni di Marche e Abruzzo la qualità professionale dell’ingegnere Africano per occupare quel ruolo. Ma è stato smentito dalla commissione al Senato, mentre alla Camera il Pd con un dossier dice esattamente il contrario di quello che lei ha affermato. Quindi hanno smentito lei e bocciato lei».
I distinguo
Ma l’onorevole di Fratelli d’Italia insiste anche sui rapporti del governo con le Regioni Marche ed Abruzzo interessate direttamente alla nomina e ci va pesante: «Lei smentisce anche una intesa con i presidenti di Regione che hanno chiesto il segno del cambiamento perchè quando avete trasmesso la terna è stato insierito anche il presidente che c’era prima del Pd. Inoltre l’ammiraglio Pettorino (nuovo commissario, ndr) è un esponente importante della Guardia costiera che sta combattendo l’immigrazione clandestina e salvando vite in mare: lei lo distoglie da quella attività se dovesse occuparsi del porto. Un porto che in questo momento deve vedere un coordinamento attento di investimenti strategici per il rilancio di queste due regioni».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico