Caso Aeroitalia, Cesetti (Pd) non demorde: «L'Atim è inutile e costosa, va abrogata». Ecco la proposta di legge

Caso Aeroitalia, Cesetti (Pd) non demorde: «L'Atim è inutile e costosa, va abrogata». E presenta una proposta di legge
ANCONA - Come annunciato all’inizio della settimana, il consigliere regionale del Pd Fabrizio Cesetti (che è stato assessore regionale al Bilancio) ha...

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ANCONA - Come annunciato all’inizio della settimana, il consigliere regionale del Pd Fabrizio Cesetti (che è stato assessore regionale al Bilancio) ha depositato la proposta di legge, sottoscritta da tutto il gruppo Pd, per l’abrogazione della legge regionale n. 35 del 13 dicembre 2021, con la quale la giunta Acquaroli ha istituito l’Atim, l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche, finita al centro del controverso contenzioso con la compagnia Aeroitalia dopo la cancellazione dei voli dall’aeroporto di Falconara verso Bucarest, Vienna e Barcellona, nonché la manifestata intenzione di interrompere quelli di continuità per Roma, Milano e Napoli assegnati con bando Enac.


«L’abrogazione di quella legge - spiega Cesetti - è l’unica soluzione per ripristinare trasparenza ed efficienza, ma soprattutto per impedire che dopo il grande lavoro messo in atto dalla precedente Amministrazione regionale per risanare dal punto di vista economico e finanziario l’Aeroporto delle Marche, si apra una nuova devastante crisi che andrebbe a colpire in primo luogo le imprese marchigiane e il turismo, isolando ancora di più la nostra regione. Alla prova dei fatti, credo che nessuno possa negare che Atim si sia rivelata una sovrastruttura tanto costosa quanto inutile per i cittadini marchigiani, e addirittura dannosa. Ciò che è accaduto nelle ultime settimane lo dimostra chiaramente: il contratto del 31 luglio 2023 fra Atim e Aeroitalia, i conseguenti “rimpalli” di responsabilità contrattuali, i rilanci di Atim da 750 mila euro a un milione, come si fosse a un tavolo di gioco e dimenticandosi che si parla di soldi pubblici, le minacciate, seppur infondate, richieste di risarcimento fino a 25 milioni di euro da parte di Aeroitalia, evidenziano un pressapochismo e una superficialità disarmante da parte di tutti gli attori. Ma il vizio era già presente in origine e, in qualità di relatore di minoranza della legge istitutiva dell’Atim, avevo denunciato già allora, inascoltato dal presidente Acquaroli e della sua maggioranza, quanto poi si è puntualmente verificato».


«Non c’erano ragioni - continua il consigliere dem - di affidare a un ente pubblico economico come Atim funzioni e attività alle quali ben potevano, e dovevano, provvedere direttamente i competenti Dipartimenti e le relative strutture tecniche della Regione, che di fatto sono state esautorate dalla giunta regionale. Ciò, oltre a moltiplicare i costi per dirigenti e personale, ha chiaramente sottratto alla Regione Marche il potere di indirizzo e controllo in due settori strategici come il turismo e l’internazionalizzazione. Si tratta di una responsabilità politica enorme, che pesa tutta sul presidente Acquaroli, il quale non solo ha fortemente voluto Atim, ma ha anche mantenuto la delega al Turismo, anziché assegnarla a un altro componente della giunta, e nominato la direzione dell’Agenzia. Se anche Acquaroli non avesse voluto ascoltare le obiezioni da me poste, avrebbe dovuto invece recepire i significativi rilievi posti dalla Corte dei Conti nel 2022, in occasione della parifica del Rendiconto Generale della Regione Marche, in cui si sottolineava, ricalcando di fatto le stesse critiche da me mosse in aula, che la scelta di creare Atim non appare coerente con i principi costituzionali di efficacia, efficienza ed economicità».

 

«La surreale vicenda Atim-Aeroitalia – conclude Cesetti – è figlia di questo macroscopico errore, che ha creato un danno incalcolabile all’immagine nazionale e internazionale della nostra regione e che può produrre gravi conseguenze per tutte le imprese marchigiane, a partire da quelle che operano nell’ambito dell’economia aeroportuale, con pesanti effetti anche sui livelli occupazionali, come del resto denunciato da associazioni di categoria e organizzazioni sindacali. Per tutte queste ragioni Atim va abrogata, affinché la Regione, anche attraverso le sue strutture organizzative, si riappropri delle proprie prerogative e possa adempiere ai propri doveri osservando correttamente i principi di legalità, imparzialità ed economicità».

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Corriere Adriatico