Contrattazione nelle Aree vaste I sindacati: "Un colpo di mano"

Contrattazione nelle Aree vaste I sindacati: "Un colpo di mano"
ANCONA - Uno «schiaffo ai lavoratori e ai sindacati». È la denuncia di Cgil, Cisl e dei sindacati di categoria della sanità, dopo che il consiglio regionale delle Marche ha...

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ANCONA - Uno «schiaffo ai lavoratori e ai sindacati». È la denuncia di Cgil, Cisl e dei sindacati di categoria della sanità, dopo che il consiglio regionale delle Marche ha approvato al ridosso del Natale una proposta di legge (la n.25) su svariati argomenti, «che ha stravolto, facendo passare l'operazione per mera 'manutenzione legislativà, il sistema di contrattazione delle Aree Vaste e l'assegnazione del personale all'Asur».


«Senza alcun coinvolgimento sindacale - si legge in una nota - i consiglieri di maggioranza hanno votato una legge che sottrae di fatto alle Rsu democraticamente elette a marzo in tutte le 5 Aree Vaste delle Marche, la titolarità contrattuale, per riservare ogni potere in materia alla sola Asur». Una legge che arriva a «mettere a rischio la sede di servizio del personale, esponendolo a mobilità indiscriminata».

«Se il presidente della Regione e la sua maggioranza pensano che le Aree Vaste non servano più - osservano i sindacati - abbiano il coraggio di affermarlo, cominciando a tagliare i costi della dirigenza. Se, al contrario, hanno deciso di tenerle in piedi, devono garantire il confronto e la contrattazione a quel livello». Respinto al mittente «un brutto regalo di Natale, volutamente nascosto all'interno di un provvedimento approvato alla vigilia delle feste, quando i riflettori erano puntati sul Bilancio». Oltre alla «gravissima scorrettezza nel metodo» le organizzazioni sindacali denunciano «la superficialità, l'assenza di organicità e il profilo di illegittimità del provvedimento».

«Come si può sensatamente ipotizzare una contrattazione decentrata in Asur coinvolgendo ad un unico tavolo, su problematiche diverse, i 150 rappresentanti eletti in ogni territorio?». Cgil Cisl Uil chiedono alla Regione di ritirare il provvedimento e lanceranno una campagna di mobilitazione di tutti gli operatori sanitari con il coinvolgimento delle istituzioni locali e dei cittadini. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico