Gli operatori balneari in piazza contro le aste ma temono il voto di fiducia

La protesta degli operatori balneari ieri a Roma
Politici solidali con i concessionari di spiaggia, ieri, in una piazza Santi Apostoli di Roma gremita: sono gli stessi, però, che dovranno votare un testo definito dai...

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Politici solidali con i concessionari di spiaggia, ieri, in una piazza Santi Apostoli di Roma gremita: sono gli stessi, però, che dovranno votare un testo definito dai manifestanti «legge vergogna». Insomma, se alla fine della manifestazione che i balneari hanno tenuto nella capitale si respirava un certo clima di fiducia, il timore di molti è che si tratti dell’ennesima presa in giro che si manifesterà se sarà posta, in Parlamento, la fiducia sul testo che metterà all’asta le attuali concessioni.

 
La delegazione
Foltissima la delegazione che si è spostata dalle Marche. Per il direttore della Confcommercio Marche, Massimo Polacco, sigla che ha indetto la manifestazione insieme alla Confesercenti «c’erano, secondo la questura, 5mila persone». Dalle foto e dai video c’è da crederci: è stato tutto uno sventolìo di bandiere e di balneatori con tanto di cartelli “no aste”. «I nostri sono partiti su 2 pullman - racconta Andrea Curtatoni della Confcommercio regionale -: abbiamo ascoltato i politici che sono saliti sul palco e tutti si sono schierati a nostro favore. Ma nessuno sa quale sarà il testo che approderà in Parlamento; nessuno dice se conterrà le nostre osservazioni. A oggi è una brutta norma, scritta al contrario che porterà al disastro». 


La critica
Ancora più critico Sandro Assenti presidente regionale della Confesercenti, anche questa associazione arrivata in massa dalle Marche. «Dovevano parlare gli imprenditori, non i politici. Sono venuti a fare passerella, ma l’aspetto positivo è l’unità della categoria. Quello negativo la demotivazione che si percepisce: nei prossimi due anni, fino alle aste, nessuno avrà più voglia di investire». Ma a Roma c’erano anche tanti sindaci e numerose sigle sindacali che hanno ascoltato gli onorevoli Fassina, Gasparri, Lollobrigida, Romeo, Buratti e Zucconi. «Il governo sta facendo un po’ troppo come gli pare - attacca Mara Petrelli che ha portato con sé più di un centinaio di concessionari da Civitanova Marche, Porto Potenza e Porto Recanati -. Noi siamo venuti qui come Abat, una sigla autonoma, perché non capiamo come mai si debba andare all’asta, perché dobbiamo sopportare questa ingiustizia spaventosa, perché in Italia si sta tendendo a distruggere tutto...». E, infatti, da Pesaro Sabina Cardinali della Cna spiega che la propria associazione ha deciso di non aderire: «La prossima settimana - dice - vedremo se saranno accolte le nostre proposte, prima fra tutte la mappatura degli stabilimenti da cui derivano poi i nostri emendamenti».


L’appoggio 


Giuseppe Ricci presidente dell’Itb nazionale invece, c’era a far sentire la propria voce così come l’onorevole marchigiana di Fratelli d’Italia Lucia Albano: «Daremo battaglia in Commissione al Senato e in aula per opporci all’applicazione della Bolkestein» ha detto in una nota. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico