ANCONA - Sono 1.490 i docenti che andranno a comporre nelle Marche l'organico di potenziamento delle scuole a conclusione della «fase C» del piano di assunzioni previsto...
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La maggior parte proviene dalle province marchigiani (1.096, pari al 73,56% degli aspiranti che hanno ricevuto la proposta di nomina), mentre poco più di un quarto (394, il 26,44% del totale) proviene invece da fuori regione. In realtà i posti disponibili nelle Marche sarebbero stati complessivamente 1.602, ma le proposte non hanno potuto coprire tutto il contingente assegnato alla regione, principalmente a causa dell'esaurimento delle graduatorie regionali e provinciali interessate un pò in tutta Italia.
Nell'ipotesi che tutte le proposte di nomina fossero accettate, resterebbero dunque 112 posti (10 per le classi di concorso e 102 di sostegno) che andranno, almeno per quest'anno, ad altrettanti supplenti. I posti comuni di scuola primaria e secondaria di primo grado sono statti tutti coperti dalle proposte di nomina, quasi tutti (salvo, appunto, 10) quelli delle superiori. Quanto ai posti di sostegno, ne sono stati oggetto di proposta solo 87 su 198 previsti. Ma se c'è chi 'entrà, c'è anche chi 'escè. Così 116 insegnanti marchigiani hanno ricevuto proposte di nomina al di fuori della provincia in cui sono iscritti in graduatoria. Di questi, solo 76 sono destinati ad andare fuori regione, mentre per gli altri 40 si tratta solo di un cambio di provincia.
La quota maggiore, contando entrambi i casi, proviene dalle province di Pesaro Urbino (29,31%) e Ancona (27,59%), il 24,14% è iscritto nelle province di Ascoli Piceno e Fermo, il 18,97% in quella di Macerata. Quanto alle destinazioni fuori regione, le quote maggiori riguardano l'Emilia Romagna (14), l'Abruzzo (9) e, in apparenza, meno prevedibilmente (le proposte sono state fatte in base all'ordine di preferenza espresso dai candidati stessi) il Veneto (11). Seguono Piemonte (6), Lombardia e Puglia (5), Umbria e Lazio (4) e, via via, quasi tutte le altre regioni.
«L'organico potenziato - spiega il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Maria Letizia Melina - è il primo passo per la creazione di quell'organico dell'autonomia di cui, con vari nomi, si parla ormai da vent'anni. I docenti che saranno assunti non verranno impegnati nelle attività didattiche curricolari, ma saranno impiegati per ampliare e caratterizzare l'offerta formativa delle singole scuole con percorsi multidisciplinari e progetti calati nel territorio». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico