Drammatico appello social: «Salvate mio nonno». Ma Nando muore intrappolato nella taverna a Ostra

Drammatico appello social: «Salvate mio nonno». Ma Nando muore intrappolato nella taverna a Ostra
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OSTRA - Nel momento in cui il livello del Misa ha iniziato ad alzarsi in maniera minacciosa, l’allarme è partito sui social: «Aiutateci, vi prego! Siamo intrappolati in casa a Pianello di Ostra, l’acqua è arrivata al secondo piano, mio nonno è al piano terra, aiutateci vi prego, salvate nonno»

 

Fernando Olivi, 84 anni, non ce l’ha fatta. L’ex ristoratore e colonna della Croce Verde si trovava al piano terra della sua abitazione di via Pianello 5, quando la bomba d’acqua gli è entrata in casa. Non è riuscito a scappare. 

La violenza

Le finestre sono state sfondate dall’impeto della corrente, i mobili gli sono franati addosso: l’anziano è rimasto intrappolato nella taverna della sua abitazione, lo hanno trovato lì appena passata la furia della tempesta. Nelle case appena limitrofe, i suoi familiari, figlia e nipoti, impotenti durante la tragedia del maltempo che ha messo in ginocchio Pianello. 
Proprio un nipote, Andrea Chiappetti, bloccato in casa con il resto della sua famiglia, aveva lanciato l’allarme sui social per invocare l’arrivo dei soccorsi: «Aiuto in via Pianello, Comune di Ostra (An). Allagamento. L’acqua sta arrivando al secondo piano». Ieri Andrea, con una ferita rimediata all’orecchio, stava togliendo il fango da casa assieme alla sua famiglia, in uno scenario di distruzione e lutto. La rabbia nelle sue parole, dettate dalla concitazione del momento: «Nonno ha fatto per 30-40 anni il volontario per ricevere cosa? Questo aiuto?». Lo dice mentre indica il piano terra dell’abitazione dell’84enne. E ancora, il duro attacco: «Nessuno è stato in grado di aiutarlo, ma soprattutto nessuno si è nemmeno presentato. È una cosa vergognosa. Ho fatto richiesta d’aiuto, sollecitando anche i social, perchè ormai sono utilizzati da tutti, ma nessuno ha preso in considerazione la mia richiesta». 

Il ritratto

Nando, come tutti lo chiamavano, non era solo una colonna portante dell’associazionismo, ma di tutta la frazione. Con un passato anche da gestore di un negozio di piccoli elettrodomestici, era benvoluto da tutti, si dava da fare per il bene del paese. Lo scorso anno era stato colpito da un lutto gravissimo: la morte della moglie. Nonostante questo, con la sua tenacia e tempra, aveva comunque provato ad andare avanti. «Una persona carinissima, era un compagnone» lo ricordano alla rosticceria della frazione, dove proprio giovedì si era recato per comprare da mangiare. 

 

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Corriere Adriatico