L’agricoltura guarda ai giovani. Un workshop all’Università Politecnica delle Marche sui nuovi scenari

L’agricoltura guarda ai giovani. Un workshop all’Università Politecnica delle Marche sui nuovi scenari
ANCONA - Giovani, formazione, specializzazione: la chiave vincente per l’innovazione in agricoltura. Temi affrontati nei giorni scorsi all’Università...

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ANCONA - Giovani, formazione, specializzazione: la chiave vincente per l’innovazione in agricoltura. Temi affrontati nei giorni scorsi all’Università Politecnica delle Marche nel corso del workshop dedicato all’agrifood e al quale hanno partecipato Maria Letizia Gardoni e Alba Alessandri, rispettivamente presidente di Coldiretti Marche e delegata regionale di Coldiretti Giovani Impresa. «Negli ultimi 15/20 anni nessun altro settore è cambiato così tanto come l’agricoltura – ha esordito la presidente Gardoni - che continua a crescere e ancora oggi registra numeri importanti nell’occupazione dei giovani. Un settore che riesce a rispondere alla domande più urgenti che ci vengono richieste dalla società: sicurezza alimentare, trasparenza della filiera, diritti dei lavoratori».

 

Proprio la formazione è alla base della rivoluzione agricola regionale e nazionale. Nelle Marche oltre 10mila under 40 lavorano nel settore primario. Una fetta che rappresenta quasi un terzo della forza lavoro in campagna con 1.477 aziende che sono condotte da giovani (143 nuovi avviamenti solo nell’ultimo anno secondo i dati della Camera di Commercio). Tutto questo nasce anche nelle scuole. Secondo gli ultimi dati dell’UnivPm sono oltre 900 gli iscritti alla facoltà di Agraria mentre gli istituti superiori agrari hanno registrato un +16% nelle iscrizioni nell’ultimo anno scolastico. «Oggi fare impresa – ha aggiunto la presidente Gardoni - significa dare risposte a un pubblico sempre più esigente e in agricoltura questo tema è molto più marcato che altrove. Quando parliamo di cibo abbiamo a che fare con le risorse, con il recupero e la tutela della biodiversità, con la gestione del territorio, l’economia circolare, la produzione sostenibile. Parlare di agricoltura significa ribadire il suo aspetto sociale: la cura e il mantenimento in vita dei borghi, il fornire alla comunità servizi che vanno oltre la produzione di cibo». Dedicata alle buone pratiche e alle opportunità in agricoltura, la seconda parte del workshop che ha visto tra i protagonisti anche Alba Alessandri. «Aiutiamo i ragazzi che vogliono intraprendere l’attività agricola attraverso un servizio di tutoraggio e premiamo i giovani under 35 che hanno innovato processi o riscoperto varietà antiche di prodotto attraverso gli Oscar Green - ha spiegato la Alessandri -. Noi agricoltori eravamo considerati quelli che inquinavano la terra, oggi i giovani in agricoltura sono diplomati e laureati, hanno conoscenze di base molto alte e grazie a Coldiretti possono proseguire la loro formazione. La responsabilità sociale di questa nuova generazione agricola si evidenzia nelle tante iniziative come la vendita diretta dei prodotti agricoli, le buone pratiche sostenibili e nelle battaglie politiche come quella che stiamo portando avanti in questi mesi dove chiediamo di fermare il consumo di suolo».


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Corriere Adriatico