All'aeroporto c’è aria di burrasca, i dipendenti verso lo sciopero. Fumata nera all’incontro in prefettura sulla riorganizzazione

La sala partenze dell'aeroporto delle Marche
ANCONA - Martedì sarà il giorno della decisione finale, quella che potrebbe portare i lavoratori dell’aeroporto Sanzio a proclamare lo stato di agitazione e...

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ANCONA - Martedì sarà il giorno della decisione finale, quella che potrebbe portare i lavoratori dell’aeroporto Sanzio a proclamare lo stato di agitazione e decidere di fermare l’attività dello scalo che si sta avviando ad affrontare la stagione invernale. Ed è proprio questo il nodo cruciale che non si è riuscito a sciogliere nemmeno ieri in prefettura: all’incontro hanno presenziato le organizzazioni sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti con i rappresentanti dei lavoratori, la capo di Gabinetto Calcagnini e i consulenti Carotti e Sabatini in rappresentanza della società.

  
La situazione
«Abbiamo chiesto con forza l’attivazione della cassa integrazione Covid che è stata prorogata dal Dl Fiscale - spiega Giorgio Andreani, segretario generale Uil Trasporti Marche -, una partecipazione attiva alla riorganizzazione che l’azienda vuole attuare con la riduzione degli orari del personale al servizio check-in, in luogo di una flessibilità poco chiara per la stagione invernale e il coinvolgimento di tutto il resto del personale per coprire i turni al check- in, mettendo di fatto in contrapposizione i lavoratori con la minaccia dei licenziamenti». Parole dure di fronte, spiegano i sindacati, ad una «una completa chiusura sui temi posti sul tavolo della prefettura».

Da qui la decisione di convocare per martedì l’assemblea dei lavoratori dove si deciderà se mettere in atto la misura più drastica della vertenza, quella dello sciopero. «Non ci vogliamo tirare indietro - continua Andreani - siamo disponibili a trovare insieme una soluzione per portare avanti l’attività aeroportuale, ma le cose in questi ultimi due anni sono cambiate continuamente e non si può tenere conto di questa situazione». 

Il nodo da sciogliere


In particolare l’aeroporto delle Marche è riuscito a risollevarsi dagli effetti drammatici della pandemia, registrando numeri importanti che hanno fatto ben sperare. «Anche la regione ha messo in campo investimenti importanti sul traffico aereo attraverso i bandi - spiega il segretario Uil -, per questo chiediamo di procedere utilizzando gli ammortizzatori sociali rivedendo anche la procedura di mobilità chiusa ad aprile del 2020 che pesa ancora su tredici dipendenti».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico