Addio mascherine già da lunedì 28 con tutta Italia in zona bianca: c'è anche l'avallo del ministro Speranza

Addio mascherine già da lunedì 28 con tutta Italia in zona bianca: c'è anche l'avallo del ministro Speranza
ANCONA  - «Le condizioni per togliere la mascherina ci sono». Sollecitati dal ministro Speranza su indicazione dello stesso premier Draghi, gli esperti del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA  - «Le condizioni per togliere la mascherina ci sono». Sollecitati dal ministro Speranza su indicazione dello stesso premier Draghi, gli esperti del Comitato tecnico scientifico ieri hanno dato il via libera all’eliminazione di uno dei pilastri nella battaglia contro il Covid, ipotizzando il 28 giugno (lunedì prossimo) per attuare il nuovo provvedimento. E in serata è arrivata su Facebook la risposta del ministro alla Salute, Roberto Speranza che ha messo il sigillo definitivo al provedimento: « Dal 28 giugno superiamo l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabilite dal Cts».

Nessun caso positivo nelle Marche: per ritrovare lo "zero" alla voce contagi bisogna risalire al 3 agosto scorso

 

Nell’Italia tutta in zona bianca - le Marche sono entrare ieri nella nuova fascia e dalla prossima settimana nessuna regione sarà gialla - dunque non cisarà più l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. Con alcuni distinguo, però. Secondo gli esperti del Cts sarebbe opportuno comunque mantenere il distanziamento, se non si è congiunti, e la mascherina andrà comunque indossata nei luoghi a rischio assembramento all’aperto così come sui mezzi di trasporto, ma non quando si è a tavola. Indicazioni che potrebbero diventare il nuovo vademecum anti contagi dell’estate 2021, perché non riusciremo a liberarci totalmente del dispositivo di protezione che - secondo le prime indiscrezioni - non potrà mai essere dimenticato a casa ma dovrà essere indossato quando le situazioni lo renderanno necessario.


Per esempio: anche all’aperto le mascherine dovranno essere sistemate sul viso nel caso in cui non è possibile rispettare il distanziamento sociale e quando in caso di assembramenti la vicinanza tra le persone potrebbe diventare fonte di contagio di massa. Si dovrà indossare nei luoghi aperti al pubblico e al chiuso, ma anche quando si viaggia in aereo, in autobus, in nave, sul treno, visto che la prudenza non è mai troppa e il virus non è scomparso del tutto. Tra le ipotesi che potrebbero arricchire il nuovo provvedimento governativo c’è anche quella di mantenere l’obbligo del dispositivo di protezione agli eventi sportivi o duranti gli spettacoli all’aperto, in ogni caso dove lo indicheranno i protocolli antivirus attualmente in vigore. M secondo il Cts sono raccomandate «anche per tutti i soggetti fragili e immunodepressi e a coloro che stanno loro accanto». L’obbligo, poi, dovrà restare «negli ambienti sanitari ed ospedalieri secondo i regolamenti in essere».


Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa è orientato ad eliminare l’obbligo della mascherina già dal 28 giugno: «Non ho problemi a prendere una posizione netta sulla questione dello stop alla mascherina all’aperto - ha detto ieri -. Se oggi nel nostro Paese ci sono le condizioni per toglierle, la politica deve assumersi la responsabilità per dare un segnale ai cittadini. Penso che la data migliore sia quella del 28, quando tutta l’Italia sarà bianca: prima si dà questo segnale al Paese e meglio è». 


Sulla decisione ha influito anche la percentuale di vaccini somministrati in Italia (al momento già oltre il 53% della popolazione ha almeno una dose e circa il 27% ha fatto completato il ciclo). Nelle Marche su 1.237.211 dosi consegnate ne sono state somministrate 1.171.839 (94,71%). È di 811.634 il totale delle prime dosi, mentre è di 360.205 quello dei richiami inoculati alla popolazione marchigiana. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico