Acquaroli incontra i vertici della sanità regionale: «Accelera la curva dei contagi. La situazione è molto seria, stiamo attenti»

Francesco Acquaroli
ANCONA - La buona notizia è che ospedali marchigiani ancora reggono all’assalto del Coronavirus: «La situazione al momento è sotto controllo e tutte le...

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ANCONA - La buona notizia è che ospedali marchigiani ancora reggono all’assalto del Coronavirus: «La situazione al momento è sotto controllo e tutte le strutture non evidenziano particolari criticità». Ma c’è poco da stare allegri. «La curva dei contagi sta accelerando in maniera esponenziale, è fondamentale che i cittadini rispettino le regole, sia quelle basiche - mascherine e igiene delle mani - sia quelle dettate dal nuovo Dpcm. Dobbiamo frenare la corsa del virus». Il governatore Francesco Acquaroli esce da tre ore fitte di confronto con gli stati generali della Sanità, con il quadro esatto di quello che sta accadendo nelle strutture sanitarie della regione ma soprattutto delle azioni rapide da attuare in questa fase, difficile e delicatissima da gestire. 

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Le indicazioni arrivano dal dossier dell’Osservatorio epidemiologico delle Marche -, consegnato alla giunta e ai vertici sanitari nel corso del summit - che rileva la necessità di «rivedere l’organizzazione complessiva della risposta territoriale ospedaliera». Il rischio è enorme: quello di «non potere garantire le giuste risposte assistenziali ai pazienti Covid e non Covid». Perchè il report parla chiarissimo. Secondo le analisi effettuate a metà novembre saranno occupati altri 32 posti letto in terapia intensiva, con una «richiesta complessiva di 50-55 posti letto», mentre nei reparti non intensivi al primo di ottobre i ricoveri potrebbero arrivare anche a +110, con un utilizzo di 700 posti letto entro il mese di dicembre.

Una proiezione che ha spinto l’Osservatorio a fornire alcune indicazioni sulle strategie da attuare nell’immediato per contrastare la moltiplicazione dei contagi e non rischiare che la situazione ricoveri Covid sfugga di mano. Prima di tutto va rivista l’organizzazione ospedaliera. Come? «Attivare le strutture (stabilimenti ospedalieri) dedicate al Covid, ridurre in modo progressivo ricoveri per le attività programmate (internistiche e chirurgiche) garantendo lo svolgimento dei ricoveri urgenti. Iniziare una graduale riduzione delle visite specialistiche con la sospensione, nella prima fase, delle visite programmate, e nella fase successiva quelle differite, mantenendo in ogni caso le visite urgenti e brevi». Secondo: implementare tutta la attività assistenziale a domicilio. 
Il contact tracing
Una partita che l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, ha già iniziato a giocare appena insediato in giunta. «Bisogna implementare - esorta l’Osservatorio epidemiologico - l’attività Usca con medici aggiuntivi, anche facendo ricorso a neo laureati non ancora inseriti nelle graduatorie della specialistica» con l’obiettivo di ridurre quanto più possibile gli ingressi negli ospedali. A tal proposito l’assessore ha già attivato l’acquisto di 25 macchinari portatili per le radiografie ai pomoni, che va ad incrementare la disponibilità limitata di questi strumenti di diagnostica nelle Aree vaste. 

Ma soprattutto non si deve perdere di vista il tracciamento che - come ha sottolineato lo stesso governatore Acquaroli - rischia di sfuggire al controllo come accaduto in altre regioni. Per questo motivo l’Osservatorio consiglia di incrementare il personale dei Dipartimenti di prevenzione «utilizzando gli studenti dei corsi di laurea dei Tecnici della prevenzione e Assistenti sanitari». All’incontro di ieri mattina era anche presente il preside della Facoltà di Medicina di Ancona, Marcello Mario D’Errico, proprio per sottolineare la collaborazione tra università, istituzioni e servizi sanitari, in uno dei momenti più delicati per la salute dei marchigiani. 



Ma è stata ribadita anche l’opportunità di mettere in piedi una campagna informativo-educativa sull’uso corretto delle mascherine e del rispetto dei 10 comportamenti da seguire per la sicurezza dei cittadini. «Per questo vanno coinvolti medici di base e pediatri, ma anche sindacati ed associazioni di volontariato». Il governatore Acquaroli non usa mezzi termini: «È importante continuare ad essere attenti nei comportamenti individuali e collettivi, non favorire assembramenti, attenersi a tutte le disposizioni per evitare che il contagio possa raggiungere risvolti preoccupanti in futuro per la tenuta del sistema sanitario».

 

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Corriere Adriatico