Marche, allevatori allo stremo: accuse incrociate tra Coldiretti e assessore

Marche, allevatori allo stremo: accuse incrociate tra Coldiretti e assessore
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ANCONA – La terribile accoppiata terremoto-maltempo ha messo completamente in ginocchio il settore dell’allevamento nelle zone delle Marche più colpite. E scoppia la polemica tra la Coldiretti e l’assessore regionale Anna Casini

«Innanzitutto rassicuriamo gli allevatori che saranno risarciti i capi deceduti con la neve. Noi siamo abituati a prenderci le nostre responsabilità. È ora che la Coldiretti si prenda le sue». Così l'assessore all'agricoltura della Regione Marche Anna Casini, che in una nota attacca l'associazione degli agricoltori. «Il nostro errore è stato fidarci della Coldiretti, che doveva supportare gli allevatori che potevano farsi la stalla da soli sin dal 5 dicembre - continua Casini -. Abbiamo sbagliato e ci scusiamo con gli allevatori. Ribadiamo che tutti i capi morti per il maltempo, regolarmente registrati, verranno risarciti, dopo avere ricevuto la conta dei danni per calamità dovuta alla neve e non certo al terremoto. Secondo i nostri veterinari i capi morti sono per ora circa 200 su un totale di 24 mila bovini, 69 mila ovicaprini, 60 mila suini e 1 milione e 821 avicoli capi nell'area terremotata». Ma la replica della Coldiretti non si fa attendere: «Il tentativo di scaricabarile messo in atto dall'assessore Casini sarebbe ridicolo se non ci fossero di mezzo 200 animali morti e altri 6.000 al gelo assieme a centinaia di allevatori per colpa dell'incapacità della Regione Marche di garantire l'arrivo delle stalle mobili. Si faccia un esame di coscienza e ne tragga le conseguenze». È la replica all'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini. «Affermazioni deliranti con le quali la vicepresidente cerca di scaricare responsabilità evidenti - denunciano il presidente della Coldiretti Marche Tommaso Di Sante e il direttore Enzo Bottos -, tanto più gravi se si considera che lo scorso 10 gennaio, nell'incontro con il ministro Martina, aveva dichiarato in un comunicato stampa ufficiale: “abbiamo realizzato le progettazioni per le piazzole e quindi provveduto ad acquistare e a posare in opera le stalle in sostituzione di quelle danneggiate dal primo terremoto del 24 agosto che sono ormai state quasi tutte montate”. Solo ora si accorge che ciò non corrisponde a realtà, e dovrebbe anche spiegare quante delle 18 stalle che lei considera montate sono state effettivamente completate con gli allacci di luce e acqua per poter ospitare gli animali». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico