Terremoto, 900 aziende agricole e anche tanti allevamenti a rischio

Terremoto, 900 aziende agricole e anche tanti allevamenti a rischio
MACERATA - Sale il conto dei danni nelle campagne delle zone terremotate con altre due stalle crollate, con gli animali esposti ai rischi del ritorno del freddo e dei predatori....

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MACERATA - Sale il conto dei danni nelle campagne delle zone terremotate con altre due stalle crollate, con gli animali esposti ai rischi del ritorno del freddo e dei predatori. Lo dice la Coldiretti di Macerata, dopo l'ultimo monitoraggio nelle aziende agricole dei Comuni colpiti. Nell'area epicentro del sisma ci sono oltre 900 aziende agricole, attive soprattutto nell'allevamento di mucche e pecore al pascolo, con la produzione di carne e formaggio. Il terremoto ha fatto venir giù stalle e fabbricati rurali e lesionato caseifici, strutture aziendali e agriturismi, che peraltro devono far fronte a disdette e cancellazioni da parte degli ospiti.


Oltre all'emergenza abitativa, con gli agricoltori e gli allevatori che non possono lasciare le loro aziende nonostante le case crollate per l'impossibilità di abbandonare gli animali, si aggrava il problema dei ricoveri per il bestiame, tanto più in vista dell'arrivo delle temperature più rigide, oltre all'annoso problema dei lupi. Ma c'è anche la necessità di evitare che il latte vada buttato, visto che i laboratori di trasformazione sono lesionati. «Man mano che passano le ore ci rendiamo conto che l'emergenza nelle campagne è ancora più grave di quella emersa in un primo momento» spiegano Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata, e il direttore Giordano Nasini. Intanto è partita la corsa alla solidarietà: alcuni allevatori maceratesi che hanno messo a disposizione 40 chili di salumi per i pasti delle popolazioni terremotate, e iniziative promosse dalle Coldiretti di Ascoli Fermo e di Ancona. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico